Non fu Margery a entrare nel salone, ma suo fratello Rollo. Era più alto di Ned, nero di capelli e di bell'aspetto. Ned e Rollo avevano frequentato la scuola insieme ma non erano mai stati amici: Rollo aveva quattro anni di più. Era il ragazzo più intelligente della scuola e gli erano stati affidati gli alunni più piccoli, ma Ned si rifiutava di considerarlo un maestro e non aveva mai accettato la sua autorità. A peggiorare le cose, era presto emerso che Ned sarebbe diventato bravo almeno quanto Rollo. Tra loro c'erano stati litigi e zuffe finché Rollo non era partito per andare a studiare a Oxford, al Kingsbridge College.
Ned cercò di nascondere la propria antipatia e reprimere l'irritazione. «Ho visto che c'è un cantiere accanto alla locanda Bell. Tuo padre sta costruendo una nuova casa?», chiese educatamente. «Sì. Questa è piuttosto antiquata».
«Gli affari devono andare a gonfie vele a Combe». Sir Reginald era gabelliere a Combe Harbour. Era una carica redditizia, assegnatagli da Maria Tudor quando era salita al trono, come ricompensa per il suo appoggio.
«E così sei tornato da Calais. Com'è andata?», disse Rollo.
«Ho imparato molto. Mio padre aveva costruito un molo e un magazzino, laggiù, gestito da mio zio Dick». Edmund, il padre di Ned, era morto dieci anni prima e da allora era sua madre a occuparsi degli affari. «Spediamo minerale di ferro, stagno e piombo inglesi da Combe Harbour a Calais, e da lì vengono venduti in tutta Europa». La sede di Calais era il fondamento dell'attività della famiglia Willard.
«Ci sono state ripercussioni a causa della guerra?». L'Inghilterra era in guerra con la Francia, ma la preoccupazione di Rollo era palesemente falsa. In realtà provava un gran piacere per il fatto che la fortuna dei Willard fosse in pericolo.
Ned minimizzò. «Calais è ben difesa» disse, fingendosi più ottimista di quanto fosse in realtà. «È circondata da forti che l'hanno protetta fin da quando è entrata a far parte dell'Inghilterra, duecento anni fa». Esaurì la pazienza. «Margery è in casa?».
«Hai un motivo per vederla?».
Era una domanda offensiva, ma Ned finse di non accorgersene. Aprì la borsa. «Le ho portato un regalo dalla Francia» disse. Tirò fuori un taglio di seta brillante color lavanda accuratamente piegato. «Penso che il colore le donerà».
«Non vorrà vederti».
Ned si accigliò. Cos'era quella storia? «Sono certo di sì».
«Non vedo perché».
Ned scelse le parole con cura. «Io ammiro tua sorella, Rollo, e credo di piacerle».
«Scoprirai che le cose sono cambiate mentre eri via, giovane Ned» disse Rollo con aria condiscendente.
Ned non gli diede peso. Era convinto che Rollo volesse essere subdolamente malvagio. «Comunque sia, tu chiediglielo, per favore».
Rollo sorrise, e a quel punto Ned si preoccupò, perché quello era il sorriso che esibiva quando a scuola gli veniva dato il permesso di frustare uno degli alunni più piccoli.
«Margery è fidanzata» disse Rollo.
«Cosa?». Ned lo fissò, sconvolto e ferito, come se fosse stato colpito da una mazzata a tradimento. Non sapeva cosa aspettarsi, ma di certo non quello.
Rollo si limitò a ricambiare il suo sguardo, continuando a sorridere.
Ned disse la prima cosa che gli venne in mente. «Con chi?».
«Sposerà il visconte di Shiring».
«Bart?», chiese Ned. Era incredibile. Di tutti i giovani della contea, lo stolto e pedante Bart Shiring era proprio l'ultimo che avrebbe potuto conquistare il cuore di Margery. La prospettiva che un giorno sarebbe diventato il conte di Shiring avrebbe potuto essere sufficiente per molte ragazze, ma non per Margery, Ned ne era certo.
O meglio, ne sarebbe stato certo un anno prima.
«Te lo stai inventando?».
Era una domanda stupida, Ned se ne rese conto immediatamente. Rollo poteva essere dispettoso e maligno, ma non era uno sciocco: non si sarebbe mai inventato una storia simile, per timore di fare una figuraccia quando fosse emersa la verità.
Rollo si strinse nelle spalle. «Il fidanzamento verrà annunciato domani al banchetto del conte».
L'indomani era il dodicesimo giorno dopo Natale. Se il conte di Shiring aveva in programma di festeggiarlo, di sicuro la famiglia di Ned era stata invitata. Quindi lui sarebbe stato presente all'annuncio, se Rollo stava dicendo la verità.
«Lei lo ama?», chiese senza riflettere.
Rollo non si aspettava quella domanda, e stavolta fu lui a restare sconcertato. «Non vedo perché dovrei parlare di questo con te».
L'affermazione volutamente ambigua di Rollo fece sospettare a Ned che la risposta fosse no. «Come mai sei così diffidente?».
Rollo si adombrò. «Farai meglio ad andartene, prima che io mi senta in dovere di suonartele come un tempo».
Anche Ned si risentì. «Non siamo più a scuola» replicò. «Potresti avere delle sorprese sul chi le suonerà a chi». Aveva voglia di fare a botte con Rollo ed era abbastanza arrabbiato da non curarsi di come sarebbe andata a finire.
Rollo, però, era più prudente. Andò alla porta e la aprì. «Addio» disse.
© 2017 by Ken Follett
© 2017 Mondadori Libri S.p.A., Milano
Traduzione di Annamaria Ruffo e Roberta Scarabelli
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.