Arriva "Fortitude" il gelido thriller polare

La nuova fiction di Sky Atlantic racconta un torbido intrigo che sconvolge una città

Arriva "Fortitude" il gelido thriller polare

Londra - «In questo posto, le cose ti piombano addosso dal nulla. Sono mostri. Non li senti e non li vedi finché non ti hanno fra i denti. E poi scompaiono, spariscono nel buio». Il posto è Fortitude, città del circolo polare artico che conta poco più di 700 anime fra ricercatori scientifici, minatori e le loro famiglie. Intorno solo ghiaccio e una popolazione di 3mila orsi polari che «speriamo non si organizzino mai», ironizza il governatore Hildur Odegard (Sofie Grabol, The Killing ) che da mesi porta avanti il suo progetto di trasformare la cittadina mineraria, ormai in declino, una ridente località turistica grazie alla costruzione di un hotel intagliato direttamente nel ghiacciaio. Eppure non è degli orsi polari che si deve aver paura. E i due scienziati uccisi entro il primo episodio lo testimoniano. Per la sua prima produzione originale Sky Atlantic ha fatto le cose in grande. Un budget di oltre 30 milioni di euro, in parte usati per creare artificialmente la neve a Londra e importarla in un'Islanda che ne è stata eccezionalmente sprovvista per tutte le sei settimane di riprese. Undici episodi in onda dal 30 gennaio su Sky Atlantic in contemporanea in Italia, Inghilterra, Germania, Irlanda e Austria e un cast stellare: si va da Stanley Tucci ( Il diavolo veste Prada , Julie&Julia , The Hunger Games ) a Michael Gambon (Albus Silente della saga di Harry Potter ), a Richard Dormer ( Game of Thrones ).

«Volevo fare qualcosa di mai tentato prima, un thriller contorto, con trame che si intrecciano, ambientato in un posto diverso da tutti quelli che si vedono di solito sugli schermi», ha spiegato l'autore Simon Donald che aveva originariamente pensato la trama per il cinema. «Poi ho inserito tutto in una piccolissima comunità dove ognuno deve cavarsela da solo. E infine hop fatto prendere alla storia una piega diversa dalla tradizionale indagine investigativa di polizia. Tutto questo è diventato Fortitude ».

Una città che sulla carta è uno dei posti più sicuri al mondo, dove tutti hanno un lavoro, ergo sono ricchi e non sanno cosa sia un furto figuriamoci un omicidio, in realtà genera inquietudine fin dai primi minuti del plot. Orsi polari a parte, sono le persone a far paura. Perché basta l'introduzione di un elemento nuovo, in questo caso un'eccezionale scoperta scientifica fatta per caso da due ragazzini, a tirar via il manto di pace e ordinaria quotidianità che avvolge Fortitude e i suoi abitanti e a far deviare, in modo diverso, i piani di ognuno. Come in una reazione a catena, tutti i personaggi sembrano detonare nello stesso istante. E vengono fuori invidie, amori, tradimenti, disprezzo reciproco. A far chiarezza, o quantomeno a provarci, viene inviato da Londra il detective Eugene Morton (Stanley Tucci) che insieme al riluttante capo della polizia locale Dan Anderssen (Richard Dormer) inizierà a indagare. O almeno questo è ciò che dice lui, dato che le tempistiche non tornano: Morton arriva in città prima ancora che il governatore Odegard comunichi alla terraferma la morte del professor Stoddart. «Tutti hanno qualcosa da nascondere. Quindi anche il mio personaggio ha dei segreti», conferma Tucci senza sbottonarsi. «È gente che ha scelto di vivere in un ambiente ostile, estremo. Un rifugio ma anche una trappola.

Tutti hanno qualcosa da cui scappano o sono scappati», spiega Christopher Eccleston ( The Leftovers ) alias Charlie Stoddart, responsabile del centro di ricerca artica e suo malgrado al centro degli avvenimenti che sconvolgeranno Fortitude. La stessa città sembra essere una persona, custode fino a quel momento dei segreti di tutti e all'improvviso non più.

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