«La bellezza? La racconto come un'Odissea per le donne»

Pedro Armocida

O lo si ama o lo si odia. È così da sempre per il regista danese Nicolas Winding Refn. Fin da quando il festival di Cannes l'ha scoperto nel 2011 - si fa per dire, aveva già girato quasi una decina di film - premiandolo come miglior regista per Drive. Ancora di più ora con The Neon Demon in uscita nelle nostre sale dopodomani e presentato poche settimane fa in concorso sempre a Cannes dove è stato trattato in maniera abbastanza ingenerosa dalla critica. È un oggetto strano, eppure molto seduttivo, The Neon Demon che racconta una storia apparentemente semplice e banale con l'aspirante modella Jesse (interpretata da una strepitosa Elle Fanning) che si trasferisce a Los Angeles dal borgo natio. Nella grande città incontrerà tre donne ossessionate dalla bellezza che vedono nella ragazza una rivale e saranno disposte ad usare ogni mezzo per rubare la sua particolare grazia.

Il regista, di passaggio ieri a Roma (e oggi a Milano per una masterclass allo Iulm, in onda sabato e domenica, che inaugura la nuova Sky Academy dedicata allo storytelling e alla fiction) con l'attrice protagonista e con i produttori Fulvia e Federica Lucisano con cui sta preparando la serie tv Les Italiens ispirata ai noir di Enrico Pandiani, non si cura certo delle critiche, anzi sembra voglia fare di tutto per attirarsene altre quando declama che «c'è grande creatività solo quando c'è il narcisismo portato agli estremi» e di conseguenza non nasconde «di essere ossessionato» da se stesso. Mentre sul tema della bellezza al centro del film teorizza: «È un discorso veramente molto complesso. C'è chi va all'università per studiarlo. Se guardiamo alla mitologie e alle favole la parola più ricorrente è la bellezza. Nel mio film sono le donne le protagoniste in un viaggio che è la loro Odissea. I personaggi maschili servono solo a portare avanti la storia. Ma non lo definirei un film femminista, solo la mia versione di Barbarella».

La forza di The Neon Demon è infatti che è un film indefinibile.

Può sembrare a tratti un lungo videoclip, con l'eccezionale colonna sonora di Cliff Martinez (ex batterista dei Red Hot Chili Peppers), ma anche un atipico teen movie che si chiude con un'inquietante e geometrica rappresentazione del male. «È un film che dice la verità, che rompe le regole, che sciocca e che sorprende», conferma Elle Fanning che oggi ha 18 anni, due in più di quando ha girato il film.

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