Calcio, le wags al potere

Decidono il destino dei loro uomini come fossero delle manager. Ma a volte rovinano le carriere

Calcio, le wags al potere

Dicono che Mino Raiola abbia perso il tocco magico. Che non gli basti più fare un cenno del capo per sballottare i suoi assistiti da un club all’altro come palline di un flipper. Certo, persino il Re Mida dei procuratori nulla può di fronte all’involuzione di Mario Balotelli, che al Liverpool non lo vogliono vedere neppure con la lente di Sherlock Holmes e che ha soltanto stuzzicato, ma non concretizzato, le fantasie del presidente della Sampdoria Ferrero. Un altro protetto di Raiola è Paul Pogba. Il fenomeno francese resta alla Juventus. Niente Barcellona, per questa stagione, ci mancherebbe. Dopo le cessioni di Pirlo e Vidal e l’infortunio di Khedira, privarsi di un altro top player a centrocampo sarebbe il suicidio dell’estate. E poi c’è lui, Zlatan Ibrahimovic. Sospeso tra presente, il Paris Saint-Germain, e ritorno al futuro, il Milan. Il ping-pong va avanti da mesi: lo svedese ieri strizzava l’occhio agli Stati Uniti, oggi sembra attratto dagli spalti inglesi, domani giurerà fedeltà alla Francia, dopodomani chissà cos’altro ancora.

Ma sulla strada verso Milano argine rossonero (o, perché no, nerazzurro, Thohir resta in agguato), Raiola potrebbe far perno su un alleato di grande affidabilità: la moglie di Zlatan, Helena Seger. Pare infatti che lady Ibra si sia trovata benissimo nel capoluogo lombardo durante gli anni del marito trascorsi con la casacca di Inter e Milan, e sentirebbe nostalgia della Madonnina. Un po’ come la modaiola Kristen Pazik, che nel 2008 convinse il marito Andrij Shevchenko, allora del Chelsea, a restituire l’anima al Diavolo (“Milano è la nostra casa, più di quanto lo sia adesso Londra”, disse lei). Peccato che la minestra riscaldata si raffreddò un anno dopo, lasciando l’attaccante ucraino a bocca asciutta (zero gol). Sorte simile per Kakà: rincasa al Milan nel 2013 suggerito dalla consorte Caroline (“I love Milano”, postò la Celico su Intagram), ma anche stavolta il ritornello stecca: Ricky non galoppa più come ai tempi di Ancelotti e i rossoneri chiudono all’ottavo posto.

A volte le wag rischiano di danneggiare la nomea del proprio partner. Nel 2013 la sexy Yolanthe Cabau accompagna Wesley Sneijder sullo Stretto dei Dardanelli, ma in una terra rigorosamente musulmana come la Turchia la modella olandese eccede con l’abbigliamento succinto, scandalizzando i vertici del Galatasaray e i tifosi giallorossi che l’accusano di aver scambiato lo spot tv che interpreta per uno striptease da Red Light District. In quell’anno si lasciavano Alexandre Pato e Barbara Berlusconi. La loro love story, che si interruppe quando il Papero rimpatriò in Brasile, può almeno vantare uno scudetto, quello vinto nel 2011 con tanto di bacio tra i due in mondovisione. La moglie di Giampaolo Pazzini, Silvia Slitti, adì a vie social (“Non c’è meritocrazia”) per denunciare mister Inzaghi, reo di condannare suo marito alla panchina eterna. Storico il tweet di Federica Riccardi, che cinguettò in pompa magna il passaggio a miglior vita del coniuge Alessio Cerci, trasferitosi la scorsa estate dal Torino all’Atletico Madrid. “Ce ne andiamo nel calcio che conta”, scrisse Federica. Sei mesi più tardi, sfrattato da Simeone, il presunto “Robben italiano” lasciava la Spagna per rituffarsi nel calcio che “conterebbe di meno”, la Serie A. E ora il Milan l’ha messo sul mercato.

Insomma, non sappiamo se Raiola abbia davvero perso l’istinto “omicida”, ma forse è il caso di prendere in seria considerazione la

capacità negoziale, e quindi la concorrenza, delle wag. Una di loro, Wanda Nara, è addirittura diventata procuratrice del marito: Mauro Icardi non si muove dall’Inter, per quest’anno. Per il prossimo, chiedetelo a sua moglie.

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