Già eravamo in via d'estinzione, stando ai dati dell'Istat: più bare e meno culle da decadi. Ma adesso, che Calimero e La Pimpa, le fatine Winx che tutto il mondo ci invidia e i gemellini Yo Yo, siano costretti a non avere discendenti per legge, è cosa dura e iniqua. Già, perché i cartoni animati sono anch'essi sulla via del tramonto. Si spengono come una candela, per via del ritorno del ministro Dario Franceschini alla Cultura, il quale li ha messi sulla sua linea di tiro. E pensare che tale membro del Partito Democratico su Facebook aveva cambiato la propria foto, sostituendola con l'immagine di un cartone animato che gli ricordava l'infanzia: Duffy Duck.
Fatto sta che adesso il politico ferrarese prevede una modifica alle condizioni di erogazione del tax credit, che ne limita in modo drastico l'accesso da parte delle aziende produttrici di contenuti di animazione. E mentre la nuova legge sul cinema e sull'audiovisivo stava rilanciando il settore, consentendo alle società di produzione di riportare in Italia le lavorazioni effettuate in Asia, senza contare che i giovani talenti sparsi per il mondo, finalmente rientravano in Italia, ecco che un nuovo decreto azzera ogni speranza. «Non capiamo cosa stia succedendo. Dopo aver varato, nel suo primo mandato, una legge che avevamo accolto in modo molto positivo, perché ci aveva permesso di salire sul treno ad alta velocità guidato dai grandi network americani, come Turner e Disney e dalle piattaforme digitali come Netflix e Amazon Prime, ora Franceschini, con un nuovo decreto, ci fa scendere alla prima stazione», deplora Anne-Sophie Vanhollebeke, presidente dell'associazione nazionale dei prodotti di animazione Cartoon Italia. A giugno pareva che il tax credit tv, con l'estensione delle agevolazioni fiscali, potesse servire a far ripartire l'industria audiovisiva, attraendo investimenti dall'estero e favorendo l'internazionalizzazione dei prodotti. Ma ora quel segnale positivo si azzera e Calimero è a rischio come il pinguino artico. Con il pulcino nero, sfilano i 44 gatti, i topi Geronimo Stilton e Tip, il pipistrello Bat Pat e una pletora di belle faccine, che i bambini adorano.
I produttori dell'animazione italiana, ora a Miami per il Kidscreen Summit, sperano che il ministro Franceschini non voglia fare piazza pulita, con uno sciagurato decreto, degli obiettivi di sviluppo del comparto, previsti dalla sua stessa legge.
Ma come? Ammazzare La Pimpa, così cara a una compagna di partito, quella Marianna Madia che guardava il cartoon con la figlia, quando le comunicarono che diventava ministro senza portafoglio della Repubblica italiana, nel Governo Renzi e nel Governo Gentiloni? È un'era diversa, pare.
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