In questi giorni, si è tornati a parlare del film "American Psycho". La ragione è nel fatto che il protagonista Patrick Bateman è uno dei ruoli che fu rifiutato, per impegni di lavoro, da Leonardo DiCaprio, fresco del suo primo premio Oscar. Il ruolo andò a Christian Bale, attore britannico che, sebbene con una carriera alle spalle, fu consacrato da quel momento a divo mondiale.
Il personaggio di Bateman - uno yuppie ricco di famiglia dedito al sesso e alle violenze sfrenate, un crudele serial killer appassionato della musica di Huey Lewis, Phil Collins e Whitney Houston - richiedeva grande studio, tanto che in effetti, uno dei significati del romanzo di Bret Easton Ellis da cui è tratto il film, non viene palesato allo spettatore: l'omologazione appiana tutto, perfino l'orrore. Ma l'impegno ha spinto Bale a non sottrarsi: come tutti sanno, da quel momento in poi della sua carriera sono passati alla storia i suoi aumenti e le diminuzioni di peso drastiche, lo studio rigido sui personaggi e tutto ciò che rende impeccabile una performance attoriale.
In una recente intervista, Bale ha spiegato di aver frequentato effettivamente dei giovani rampanti di Wall Street prima di diventare il serial killer Patrick Bateman. "Andai negli uffici con loro - ha raccontato - poi uscimmo la sera e francamente non ricordo esattamente dove siamo finiti, ma fu inquietante. [...
] Non ho incoraggiato nulla, sono solo rimasto seduto tranquillamente lasciando che tutto si rivelasse davanti a me. È stato affascinante. E anche nauseante. Ma molto divertente. [...] Quei tizi sono alcune delle persone più pericolose che abbia mai incontrato in vita mia."- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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