Ciregia, obbiettivo puntato sui dolori dell'uomo

L'artista: "Il reportage incontra l'arte e diventa espressionismo"

Ciregia, obbiettivo puntato sui dolori dell'uomo

L'uomo, e tutto ciò che lo porta a perdersi. Ecco cosa interessa al giovane fotoreporter Paolo Ciregia, vincitore dell'ultima edizione del concorso Leica Talent nella categoria professionisti. Ha superato tutti con il progetto «Mysotis» in cui ha raccontato attività e relazioni all'interno della Fondazione Serena Centro Clinico NEMO Onlus che segue le persone affette da patologie neuromuscolari. Lui, toscano classe 1987, ha cominciato la sua carriera artistica solo tre anni fa. Fin da piccolo affascinato dai viaggi che faceva con la famiglia, ha sentito presto il bisogno di entrare in contatto con popoli lontani e raccontarne le storie attraverso una lente.
«Ho cominciato a scattare con una compatta - ci dice Paolo Ciregia - e a un certo punto ho voluto interrompere l'università per seguire questa strada. Dopo un primo corso sono approdato al Masterclass di Alex Majoli, autore dell'agenzia Magnum che mi ha aperto a una nuova visione». Quando gli chiediamo che cos'è per lui la fotografia, risponde: «Cerco di registrare la realtà ed è anche un modo per conoscermi. Da un viaggio all'altro io stesso cambio, cambia il mio modo di riprendere le cose. Da un anno lavoro a un progetto sulla situazione giovanile in Ucraina, vado e vengo da lì in continuazione perché per entrare in comunicazione con la gente serve tempo: seguo ragazzi che non hanno futuro e si buttano via drogandosi. L'aspetto che più mi affascina del mio lavoro è documentare casi in cui l'uomo si spinge al limite, lo faccio cercando di non giudicare, e credo che la fotografia sia la sola cosa che ci obbliga a riflettere sulle cose, anche quelle violente, perché parla con un linguaggio universalmente compreso».
Il suo stile è però elaborato, le inquadrature discrete con scene mosse e sfuocate, come mai? «Amo quando il reportage incontra l'arte e si trasforma in Espressionismo. Gli autori che più mi hanno influenzato sono Luigi Ghiri e Nobuyoshi Araki per la fotografia; Francis Bacon, Edvard Munch e Francisco Goya tra i pittori.

Le trasfigurazioni di Goya si trovano in ogni letto che ho inquadrato». Tra i programmi futuri, vuole raccogliere testimonianze su tutte le fasce sociali e le professioni in Italia e nel mondo. Altre info e contatti sul suo sito www.paolociregia.com.

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