È conosciuta al pubblico per il ruolo di Caterina Rispoli in Rocco Schiavone, la fiction di successo di Rai Uno. In pochi sanno, però, che Claudia Vismara è una donna a cui piace mettersi sempre in gioco e sperimentare nuovi ruoli. Per lei il 2022 è stato un anno di grandi successi. È apparsa in Nero Metà al fianco di Claudio Amendola, è co-protagonista di Tapirulàn – film diretto da Claudia Gerini – e il 16 maggio insieme a Flavio Insinna arriva (di nuovo) su Rai Uno e in prima serata per A muso duro. Il film racconta la vita di Antonio Maglio e la nascita delle Paralimpiadi. Claudia Vismara è Maria Stella e nella nostra intervista rivela quanto è stato importante recitare in una fiction ispirata a una storia realmente accaduta.
Lei è la protagonista di A muso duro. Cosa ha significato raccontare in tv questa straordinaria storia vera?
"È stata un’esperienza meravigliosa. È stato emozionante e toccante. Sono orgogliosa di far parte di questo progetto. Raccontiamo una storia vera, delicata, importante e sconosciuta quasi a tutti nonostante ci troviamo di fronte a un genio e a un rivoluzionario. È una storia italiana al 100%. Per me è stato un vero onore essere parte di questa rappresentazione. E ho avuto anche la possibilità di conoscere la vera Stella, di potermi ispirare a lei e di conoscere quello che è stato il mondo di Antonio Maglio. È come se fossi stata travolta da una valanga emozionale".
Nella fiction lei interpreta un personaggio femminile molto forte. Nella vita vera chi è Claudia?
"Mi spaccio sempre per una donna dalla personalità molto forte. O meglio, di solito, sono gli altri che mi descrivono in questo modo. Nella vita di tutti i giorni, invece, sono fragile e una grande tenerona. Mi porto dietro troppe insicurezze, ma tutto questo bagaglio emotivo è una caratterista vincente. L’insicurezza è sintomo di grande intelligenza".
Sul set come è stato recitare al fianco di Flavio Insinna?
"Flavio non è stato solo un collega e un attore straordinario, ma è stato anche un essere umano strepitoso. Nel senso, ho visto in lui una grande generosità, umiltà e una capacità di mettersi sempre in discussione, di lavorare e di trovare insieme le sfumature giuste dei nostri personaggi. Sia lui che io abbiamo dato anima e corpo per la fiction. Anche sul set c’è stato un clima splendido, disteso e di simpatia. Ricordo a quel mese mezzo di riprese con un po’ di malinconia".
Perché lei ha deciso di accettare il ruolo di A muso duro?
"La storia mi ha scelta e mi ha letteralmente catturata. È così importante che sarei stata una pazza a dire di no. Ogni volta che leggevo la sceneggiatura e quando ho visto il prodotto finito, mi sono commossa più e più volte. Secondo me è una fiction che piacerà al pubblico perché racconta di una tema importante, come lo sport e la disabilità, e ho deciso di prendere parte al progetto proprio per questo per questo motivo".
Quindi è una fiction che arriva al momento giusto?
"Assolutamente sì. E porta con sé anche una ventata di aria fresca sui temi che si affrontano. Per fortuna siamo in un periodo in cui la Rai si sta diversificando nei prodotti da proporre al pubblico. Con A muso duro, secondo me, ha fatto centro".
Lei è stata molto impegnata dal punto di vista lavorativo. Ha preso parte alla stagione 3 di Nero a Metà e al primo film di Claudia Gerini. Ha avuto qualche preferenza?
"Tutti i progetti a cui mi dedico sono belli e stimolanti. Ma, tra tanti a cui ho preso parte di recente, c’è uno in particolare a cui sono molto legata e non è fra quelli elencati. Ed è un film olandese che si chiama Clem e che chiude una serie tv molto bella di cui mi sono follemente innamorata fin da quando ho visto gli episodi. Qui in Italia è ancora sconosciuta. La storia racconta la faida di due famiglie, una dal passato criminale e un’altra che occupa un ruolo di rispetto nella società. Il film arriva dopo tre stagioni e conclude le vicende. È ambiento in Italia e io interpreto il ruolo di una splendida villain. Un ruolo tutto nuovo per me".
Nella sua biografia c’è scritto che lei è mamma e attivista. Come gestisce la sua quotidianità?
"Non è facile. Da quando sono diventata mamma il mio tempo è diventato una cosa preziosa e bisogna diventare molto bravi a gestire ogni cosa. Tutto sta nell’organizzazione e, quando posso, mi piace molto prestare la voce al sostegno di quello che reputo sia giusto. È una cosa che dovremmo fare tutti, indistintamente e senza velleità politiche, seguendo solo i propri valori. Diciamo che, se tutti gli infuencer (cosa che io non sono) cercassero di influenzare positivamente la massa, eticamente e non solo commercialmente, ci potrebbero essere persone più consapevoli".
Progetti per il
futuro?"Arriverà la nuova stagione di Rocco Schiavone, ed è un progetto a cui tengo tantissimo. Lì è come se mi sentissi in famiglia. E poi c’è in ballo altro, ma ancora non è definito. Per scaramanzia non si dice nulla".
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