Comunque, rimarrà nella storia, e non solo della tv. Sia per l'impatto che ha avuto sul pubblico sia per le modalità con cui è stato realizzato (il collegamento da studio, che non era in diretta, come molti hanno pensato, ma registrato). Sia, soprattutto, per la potenza comunicativa che, ancora una volta, il Pontefice ha mostrato con le sue parole semplici ma intense. Sia, ovviamente, per l'importanza dei messaggi che ha trattato, che qui non sono sede di analisi.
Ad ascoltare Papa Francesco l'altra sera nell'ora di conversazione con Fabio Fazio a Che tempo che fa c'erano su Raitre 8 milioni di spettatori per uno share del 30 per cento con un picco di 8 milioni e 700mila. Un super regalo del Pontefice che ha portato la puntata a essere la più vista nella storia del programma (6.731.000 per il 25,5 per cento di share). Di certo un grande vanto per Fazio, che negli ultimi anni ha inanellato diversi colpacci come l'intervista a Obama. Anche se parlare con il Papa non è un mega scoop, visto che questo è il pontefice più mediatico che ci sia, che crede nella comunicazione come nessun altro prima di lui e che fa della vicinanza alla gente il punto fondamentale della sua pastorale. Molte altre a volte è apparso in tv (su Tv2000, la tv dei vescovi, innanzitutto, ma anche su Canale 5 l'anno scorso, sul 9 e su Netflix). Nessuno però lo ha avuto in collegamento da uno studio televisivo nel mondo ideato da Fazio.
Qualcuno ha storto il naso per la strategia di comunicazione: tra il detto e il non detto, molti hanno creduto che il Papa fosse in collegamento in diretta (anche se la parola non era stata pronunciata esplicitamente). Tanto che qualcuno si è divertito a far notare l'orologio al polso del Pontefice che segnava le cinque del pomeriggio, quando il collegamento era alle 20,40. In realtà, l'intervista era registrata, ma realizzata è vissuta come se il collegamento fosse in diretta. Come altre realizzate da Che tempo che fa. Nulla di male, strategie televisive che hanno reso l'evento ancora più di impatto. Ma hanno fatto dire ai detrattori di Fazio che questo gli ha permesso di fare un editing in modo che non ci fossero problemi legati alla diretta. Non che c'è ne fosse bisogno, di domande scomode il presentatore non ne ha fatte, non si è parlato degli scandali sessuali nella Chiesa né del dibattito sul sacerdozio femminile. Cosa che, del resto, non è nell'indole ma neppure nella linea editoriale del presentatore. A Fazio è importato toccare temi universali, dalla guerra, alla malattia, alla fame, ai migranti, alla distruzione del pianeta, al dolore di portare sulle spalle la sofferenza del mondo, al rapporto genitori/figli. E aggiungere qualche particolare più pop come qualche confidenza sulla vita privata del Pontefice: il racconto, per esempio, di come trova conforto negli amici cari, motivo per cui ha scelto di vivere nell'appartamento di Santa Marta in Vaticano. Appartamento che si vede nel filmato, è la cui sobrietà lascia sempre sbalorditi.
Insomma, aldilà degli appunti che gli
vengono mossi, in questo caso Fazio ha ottenuto il massimo che si può richiedere per un evento di tale portata: grande seguito (anche sui social) e grande dibattito a seguire su tutti gli argomenti trattati nell'intervista.
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