Contro i selfie ecco la mostra dei ritratti fatti come un tempo

Emanuele Beluffi

Ci sentiamo tutti un po' poeti e un po' fotografi: complice l'ansia da condivisione via social si è diffusa negli anni la proliferazione delle immagini egomaniacali dei famigerati «selfie», con tanto di «codice» facciale d'ordinanza, la posa «duck face» o, detto rusticamente, «boccuccia a culo di gallina». Domina questa estetica e la nobile arte del ritratto ha ricevuto uno sfregio: secoli di storia della pittura e della fotografia sono stati mandati all'ammasso. Ma ecco la mostra del Maestro Luca Vernizzi, Kultur No Selfie, al Mondadori Mediastore di Piazza Duomo a Milano, prova a fare qualcosa di più dell'indicare che il re è nudo: Kultur No Selfie è un «combat show» a cura di Angelo Crespi, dove si parla di cultura, altro che Instagram stories.

Elisabetta Sgarbi (nella foto), Mario Resca, Angelo Crespi, Edoardo Sylos Labini, Andrea Kerbaker, vanno ad aggiungersi ai ritratti che Vernizzi già realizzò in passato di Giorgio Armani, Umberto Veronesi, Giorgio Bocca, Giulietta Masina: l'arte si riprende i suoi spazi, torna il ritratto, quello vero, d'artista, che eternizza i personaggi della cultura coeva, a testimonianza di uno stile e di un'epoca.

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