Ultim'ora
F1, Verstappen campione del mondo per la quarta volta
Ultim'ora
F1, Verstappen campione del mondo per la quarta volta

L'università ora insegna a censurare

Al Festival di Cannes, nel 2021, viene presentato il film The Lady of Heaven, incentrato sulla figura di Fatima, figlia del profeta Maometto

L'università ora insegna a censurare

Al Festival di Cannes, nel 2021, viene presentato il film The Lady of Heaven, incentrato sulla figura di Fatima, figlia del profeta Maometto. Arrivano subito le prime voci di protesta che salgono di volume di fronte ai trailer e al materiale di lancio della pellicola. Il 3 giugno 2022, The Lady of Heaven arriva nelle sale cinematografiche inglesi. Ci rimane pochi giorni a causa delle rimostranze di gruppi di musulmani, convinti che si tratti di un'opera «blasfema». A Bradford, Bolton, Birmingham e Sheffield, centinaia di dimostranti hanno picchettato le sale. Risultato: la catena Cineworld ha escluso il film dal cartellone per tutelare la sicurezza dei suoi impiegati. D'altronde la petizione on line promossa da associazioni musulmane chiedeva esplicitamente la «rimozione dalle sale». Tu chiamala se vuoi cancel culture. Inutile notare che nessuno si sognerebbe di «ritirare» un film o un'opera d'arte che esprima un punto di vista controverso sulla religione cattolica. Per restare al cinema, i cristiani si sono beccati l'irriverenza di Brian di Nazareth e si sono fatti quattro risate davanti alle gag dei Monty Python. In quanto a blasfemia, il Cristo immerso nell'urina di Andres Serrano ha suscitato vivaci discussioni e marce di protesta ma non mancano le occasioni per vedere, esposta nei musei, la famosa fotografia intitolata Piss Christ. Tutt'altra storia. Nel caso dei musulmani, si passa dalla ineccepibile inclusione di una minoranza alla disastrosa sottomissione a una minoranza.

Passiamo ora all'avanzata irresistibile degli studi «woke» nelle università anglosassoni. Il Telegraph di domenica scorsa, ripreso ieri dal Times, presentava un corso della Open University (ateneo di Milton Keynes, specializzato nella didattica a distanza) dal titolo Union Black. Il corso esiste dal 2021 ma hanno fatto scalpore i moduli del 2022 nei quali si legge, testuale, che «la cancel culture ha effetti positivi sulla giustizia sociale e razziale» e consente di stigmatizzare i responsabili di comportamenti «immorali o inaccettabili». Il corso è finanziato dal gruppo bancario Santander ed è stato venduto a un centinaio di istituzioni, tra cui l'Imperial College e altri atenei di grande fama in Inghilterra. Gli organizzatori insistono sul fatto che il corso rende possibile una corretta militanza e spinge lo studente ad agire in base a ciò che ha imparato. Sembra il manuale per formare le giovani marmotte della cancel culture ma le associazioni per la libertà di pensiero non l'hanno preso benissimo.

Anzi, hanno parlato di «istruzioni» per liquidare gli interlocutori di idee opposte. Come? Squalificandoli dal punto di vista morale. Diciamo una banalità: non dovrebbe esserci spazio nelle università per cose simili. Ma siamo sicuri sia ancora una banalità?

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica