Speriamo almeno che tutto questo porti i prossimi organizzatori o presentatori del Festival a riflettere prima di compiere determinate scelte. Le accuse contro questa edizione stanno diventando una valanga inarrestabile. Dopo le infelici parole di Amadeus sulle sue co-conduttrici e la rivolta contro il rapper Junior Cally, non c'è più uno spiraglio di leggerezza e un'attenzione alla musica in questa kermesse.
Sul fronte delle affermazioni «sessiste» fatte da Amadeus durante la conferenza stampa di martedì dove ha sottolineato troppe volte la bellezza delle «sue» dieci donne e ha elogiato Francesca Sofia Novello per «sapere stare un passo indietro al suo uomo», è addirittura partita una petizione da parte delle deputate dell'Intergruppo per i diritti e le pari opportunità. Le parlamentari chiedono che Amadeus (che in questi giorni ha cercato di spiegare le sue parole senza evidentemente riuscirci) si scusi pubblicamente all'esordio del Festival e riaffermi l'impegno della Rai nella lotta alla violenza, alle discriminazioni e ai pregiudizi di genere. «Risulta del tutto incomprensibile - dicono le deputate in una lettera indirizzata alla commissione di vigilanza Rai, all'ad Salini, al cda di viale Mazzini e all'Usigrai - che attraverso le parole del direttore artistico e conduttore, il servizio televisivo pubblico promuova un modello diseducativo di donna bella e disposta a occupare ruoli di secondo piano per non fare ombra al proprio compagno famoso.
E dispiace che, malgrado l'imbarazzo che immaginiamo - e speriamo - da loro stesse provato, le donne presenti alla conferenza stampa in qualità di co-conduttrici non abbiano preso le distanze, né durante né dopo» (in realtà hanno quasi tutte difeso Amadeus). Tra le 29 deputate firmatarie ci sono Boldrini e Madia (Pd), Muroni (Leu), Vita Martinciglio (M5S), Giannone (Misto), Baldini (Fratelli d'Italia), Lisa Noja (Italia Viva).
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