Eugenio Corti racconta Eugenio Corti

Arrivano in libreria i diari inediti, degli anni '40, dell'autore de «Il cavallo rosso»

Eugenio Corti racconta Eugenio Corti

Eugenio Corti (1921-2014) è per tutti il grande scrittore di I più non ritornano e, soprattutto, Il cavallo rosso. Ma come è nata la passione letteraria di Corti? E la sua capacità narrativa? Una risposta la si può trovare in «Il ricordo diventa poesia». Dai diari, 1940-1948 (Edizioni Ares, pagg. 176, euro 14; a cura di Vanda Corti e Giovanni Santambrogio). È una antologia (realizzata con l'aiuto della fondazione «Il cavallo rosso» e dell'istituto scolastico Don Carlo Gnocchi) che regala ai lettori corposi brani estratti dai diari inediti dello scrittore.

Si tratta di pagine che Corti scrisse giovanissimo e che furono la sua prima palestra letteraria. Sono, quindi, illuminanti per lo sviluppo della sua scrittura. Nati come testi intimi di uno studente, appena iscritto all'università, nel loro svolgersi mostrano come prese corpo il Corti romanziere: le descrizioni si allargano, raggiungono presto un respiro da narratore esperto. Ma, dall'altro lato, qui fa capolino anche il Corti uomo e cristiano. Il quale appare dotato di una personalità granitica. La fede è da subito al centro della sua vita: chiara, motivante. Una postura dell'anima così naturale che non viene nemmeno spiegata o discussa.

La campagna di Russia e l'incontro con i due totalitarismi, che lì si affrontarono durante la guerra mondiale, appaiono, insieme, un destino manifesto. E anche questo è chiarificatore della forza profonda che promana dall'opus magnum, Il cavallo rosso. Corti chiese con insistenza di essere mandato in Russia dopo essere stato arruolato. Voleva vedere personalmente l'inferno totalitario bolscevico. Perché? Da ragazzo, il tema torna spesso nel diario: aveva letto il romanzo di una scrittrice russa, Alja Rachmanova, intitolato: Studenti, Amore, Ceka e morte. Narrava della presa del potere comunista e delle sue violenze. Il giovane Corti ne era rimasto impressionato: «È di una potenza enorme e permeato di finezze psicologiche che fanno rimanere meravigliati... Verrebbe la voglia di dedicarsi addirittura a un movimento anticomunista».

Ecco: la letteratura è stata in Corti temprata al fuoco della guerra e della testimonianza, ma di quella testimonianza ne è anche la prima origine, e sino ad ora non era noto. Ma sono molte le sfumature che si possono cogliere in questa antologia.

Nel brano che pubblichiamo in anteprima in questa pagina, ecco un Eugenio Corti che combatte in Italia contro i tedeschi e descrive un violento bombardamento sui civili. Un altro pezzo della sua vita poco studiato. Qui raccontato attraverso appunti velocissimi, che però sono nella loro asciuttezza già romanzo. Nel senso più alto della parola.

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