"Faccio rivivere la musica della Crisi del '29 perché parla al nostro presente complicato"

Il musicista torna alle origini del Blues e rinascono i brani di Uncle Dave Macon

"Faccio rivivere la musica della Crisi del '29 perché parla al nostro presente complicato"

Joachim è un degno figlio di Ry Cooder, il grande cercatore di suoni, e non a caso ha partecipato al progetto Buena Vista Social Club per riscoprire la musica popolare cubana. Ora Joachim pubblica un album stupendo, Over That Road I'm Bound, andando alla sorgente della musica popolare bianca americana, e precisamente alla old time music del banjoista Uncle Dave Macon. I suoi brani rinascono rivitalizzati in una versione con arrangiamenti moderni ma legati fedelmente alla tradizione.

Come mai un album dedicato ad Uncle Dave Macon?

«Macon si può dire che sia una passione di famiglia. Da piccolo, a cinque anni circa, mio nonno e mio padre suonavano le sue canzoni con il banjo. Ne ero affascinato e allo stesso modo ne rimase affascinata mia figlia, che volle addirittura comprare un cofanetto di cd di Uncle Dave, Posso dire che lei è la direttrice artistica del progetto».

I brani hanno arrangiamenti molto belli, è stato difficile trasformare brani per solo banjo in pezzi per più strumenti?

«No, ma la cosa principale è stata quella di non perdere lo spirito di Uncle Dave Macon, un autore ancora molto moderno».

In che modo?

«C'è un parallelo tra la Grande Depressione del 1929 che visse Uncle Dave Macon e questa depressione globale che stiamo vivendo oggi. Le sue canzoni parlavano di vita vera, di vita dura».

E lei cosa pensa della pandemia?

«Penso di essere fortunato. Ho una casa, gli affetti, faccio la musica che mi piace ma mi fa soffrire quello che mi circonda, e ringrazio ogni giorno Dio per ciò che mi dona»

C'è anche suo padre nell'album naturalmente.

«Sì, suona il banjo, il mandolino, le chitarre e cura le armonie vocali».

Lei ha lasciato la batteria per suonare uno strumento africano...

«Suono la mbira, una specie di pianoforte con tasti metallici, uno strumento sia percussivo che in grado di fornire grappoli melodici di note».

Come si definisce: musicista, ricercatore o cacciatore di suoni come suo padre?

«Un amante della buona musica. Fin da piccolo sono stato esposto a tutti gli stili musicali e quindi ho una mente molto aperta ad ogni genere e stile».

Che musica le piace oggi?

«Non ascolto musica contemporanea. Non ne ho il tempo. Penso a rendere attuale e moderna la mia, sempre partendo dalla tradizione naturalmente. Ora spero che qualcuno riscoprirà Uncle Dave Macon».

Ha qualche altro progetto con suo padre?

«Lui non sta mai fermo e sta scrivendo parecchie canzoni. Prima o poi vi sorprenderà ancora».

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