Francesco Facchinetti: "Amo sentirmi incompiuto. Ho dato di matto quando quello ha pestato il cane"

Dj Facchinetti è cresciuto e alla soglia dei 40 anni si è regalato una sitcom sulla sua stravagante famiglia, ma non dimentica i suoi obiettivi (sempre più ambiziosi) e a proposito della lite con Irama svela un retroscena

Francesco Facchinetti: "Amo sentirmi incompiuto. Ho dato di matto quando quello ha pestato il cane"

Rintracciarlo al telefono è quasi impossibile, ma quando ci riusciamo è quasi una liberazione. Francesco Facchinetti è come siamo abituati a vederlo in televisione e sui social: travolgente, chiacchierone, ironico ma anche impulsivo e serio quando c’è da parlare di cose importanti e combattere battaglie. Da domenica 19 aprile (su Real Time e poi su DPlay Plus) lo vediamo nel docu-reality sulla sua famiglia "The Facchinettis", ma Francesco, alla soglia dei 40 anni, è un vulcano perennemente in eruzione, "incompiuto", sempre pronto ad alzare l’asticella dei suoi obiettivi ma con una costante, la sua famiglia allargata.

Come sta andando la quarantena?

"Devo dire che è impegnativa ma piacevole, è un momento per stare uniti, in casa e cercare di vivere questo momento di difficoltà per tutti nel miglior modo possibile".

Non mancheranno i momenti divertenti, immagino...

"Ne facciamo un po’ di tutti i colori, un po’ perché siamo una famiglia sui generis, tutti iperattivi, c’è molta adrenalina e avere tanti bambini per casa non è male".

Un po’ come quello che vedremo nella vostra serie "The Facchinettis", in onda su DPlay Plus?

"Sì, nella serie abbiamo voluto inserire quello che è la mia famiglia in tutto e per tutto. Senza limitazioni e facendo vedere tutte le sfaccettature della mia famiglia. Abbiamo voluto mettere in scena tutto a 360°, perché amo far vedere anche il lato più normale di una famiglia abituata a vivere nel mondo dello spettacolo, io sono figlio di Roby Facchinetti, la mia ex fidanzata lavora in televisione, il suo ex marito è un allenatore. Siamo circondati da persone che vivono nel mondo dello spettacolo però mostriamo anche il nostro vivere normale, con problematiche comuni. Tutto quello che fa parte del nostro universo, senza paure né remore".

Quindi nella serie ci saranno anche Alessia Marcuzzi e Inzaghi?

"Siamo una famiglia allargata ma quello che raccontiamo è quello che stiamo vivendo in questi mesi da febbraio a oggi. Abbiamo iniziato a girare a febbraio (con Sanremo) quindi non ci siamo incontrati con Alessia, perché poi è successo il fattaccio del coronavirus per cui non c’è stato modo di incrociarci e di andare a Roma in questi due mesi. Ma se accadrà e ci sarà l’occasione per farlo perché no?".

Com’è nata l’idea? Da tempo, sui social, i vostri fan vi chiedevano un docu-reality ma se non sbaglio ci sono voluti degli anni?

"C’è voluto tanto tempo, sì, sono serviti degli anni, questo perché per fare le belle cose ci vuole tempo. Alcune cose riesci a portarle a casa con poco, altre ci vuole tanto tempo e questa è una di quelle. Poi abbiamo trovato il broadcast giusto, il produttore giusto e si sono uniti i punti e siamo riusciti a portare a casa il risultato".

Ci togli una curiosità (che tra l’altro i follower sui social vi chiedono spesso): tu e Wilma dormite in stanze separate?

"Quando c’è la Lolli (la figlia di Wilma Faissol, ndr) lei vuol dormire con la mamma, quindi non dormiamo insieme. Ma normalmente dormiamo insieme anche se io la chiamo la "rovina del ventesimo secolo". Il fatto di voler per forza dormire insieme tante volte toglie la magia di incontrarsi, magari dopo cinque giorni che non si è dormito insieme".

Sui social sei molto esposto e in più occasioni hai denunciato soprusi ai danni di persone in difficoltà. L’ultimo episodio è quello di due ragazze che hanno messo in ridicolo un disabile sul web. Cosa è successo?

"Io sono uno molto schietto e sincero e sono dell’idea che ci sia un obbligo morale per persone come me che hanno milioni di persone che ti guardano. Un dovere morale ed etico di raccontare quello che succede di sbagliato e cercate di farlo senza mezzi termini, andando dritto al punto. In questo caso due ragazze sono andate in live con un ragazzo disabile e lo spingevano a spogliarsi, denigrandolo insieme ad altre persone nel live che commentavano. Come se fosse un gioco, ma non deve passare come tale. Questo deve essere condannato nel modo più profondo e duro possibile. Per queste cose credo che non ci possa essere il perdono. Queste ragazze, che abbiano 15-16 o 18 anni, hanno bene in testa cosa sia giusto o sbagliato quindi è da condannare. Chi come me ha il potere di dire la sua e farsi ascoltare lo deve fare. Poi è spiacevole vedere tanti personaggi famosi che fruttano i social per i propri comodi non vederli denunciare cose che non vanno bene".

Prima di questo eri intervenuto in difesa di un cane maltrattato dal padrone. Sei una persona impulsiva?

"Diciamo che sono una persona che se vede determinate cose, mi fanno andare fuori di testa. Non sono un esempio da seguire, però, se capita a voi chiamate le autorità. Questo è quello che è successo a me. Non riesco a vedere inveire e picchiare i cani e gli animali, quindi sono intervenuto ma in quel frangente non c’ho visto più. Oltretutto sono stato denunciato e ho dovuto anche pagare, non fatelo, uno sbagliate e due potete rischiare grosso".

In questo momento hai il cuore a metà: tuo padre Roby e tua figlia Mia sono lontani, è difficile?

"Non è il massimo della vita perché è ovvio che vorrei la mia famiglia vicina. Sono sempre in giro, lavoro parecchio, ma vorrei poter stare insieme a loro e condividere i momenti. Ora viviamo in una segregazione obbligata e devo dire che non è semplice. Ci sono i mezzi di comunicazione moderni per le videochiamate quindi virtualmente possiamo stare vicini. Ma un abbraccio è un’altra cosa".

Cosa ti manca di più della tua vita di prima della quarantena?

"Io sto vivendo qualcosa che è un po’ il contrario di quello che vivono in tanti. Ho vissuto gli ultimi venti anni della mia vita fuori di casa, letteralmente, quindi poter stare in casa adesso per me è bello".

Di recente hai svelato di esser diventato plantano, in cosa consiste?

"Da novembre la mia dieta è a base di piante, sì. A un certo punto ho detto: 'Vediamo cosa succede, potrebbe essere buono per il mio organismo'. Mi sono documentato, avevo dei valori sballati e siccome sono uno a cui piace fare le cose nette e portarle avanti fino in fondo, ho tolto tutto ciò che era carne, pesce, formaggi e derivati. Ne ho giovato sin da subito, in termini di reattività, di sonno, di benessere e sto continuando".

Il 2 maggio compirai 40 anni, due giorni dopo potrebbe finalmente finire questa quarantena…hai già pensato a come festeggerai?

"Vorrei festeggiare con le persone che amo di più la mia famiglia. Sono un fatalista quindi credo che questa situazione, che capita proprio due giorni prima dell’unlockdown, sia il motivo per il quale la mia (e la nostra) rinascita in un nuovo mondo (che non sarà più quello di prima) deve essere ancora più netta. Questo perché coincide con il giro di boa. Quarant’anni sono uno spartiacque tra il prima e il dopo, questo passaggio deve avvenire con ancor più profondità".

Hai una bella famiglia (allargata), sei un talent scout, impegnato nell’innovazione digitale, insomma ti sei levato un sacco di soddisfazioni: oppure no? C’è altro che vuoi fare?

"Ho fatto tantissimo, sono contentissimo e mai avrei immaginato di fare tutto questo e di avere tutta questa fortuna di poter realizzare sogni e che la mia passione diventasse realtà. Sono fortunato mi ritengo una persona che si è trovata al momento giusto nel posto giusto, sul treno giusto, a fare le cose giuste. Questo è il frutto di un mio vero talento, essere una persona con una forza di volontà impressionante, spremere la giornata fino all’ultimo, non rinvio a domani quello che posso fare oggi, anzi oggi faccio quelle di oggi, domani e dopodomani. Cerco di riempire la mia giornata di cose e questo mi ha salvato: la mia curiosità, il non accontentarsi, di voler fare sempre di più, di cambiare, reinventarsi, non andare dritto per la mia strada, non ascoltare gli altri che mi dicevano: 'Non lo fare'. Non mi piace pensare di essere compiuto e anche il mio cognome mi ha dato la possibilità di non essere mai compiuto, c’è sempre qualcuno che pensa che quello che faccio o riesco a fare sia frutto di qualche aiuto divino. Mi rende felice e mi stimola chi ha sempre dei dubbi su di me, rende quello che faccio mai compiuto. Io sono uno che alza sempre l’obiettivo, non ci arriverò mai, ma almeno sarò sempre lì a scalare a provarci, a fare qualcosa di più".

L’ultima curiosità: mesi fa ti togliesti qualche sassolino dalla scarpa nei confronti di un tuo ex artista. Era Irama? Vi siete chiariti?

"Diciamo che lì tutti hanno pensato che il "vaffa" fosse nei suoi confronti. Ma non era rivolto a lui. Quel famoso video non era per Irama. La verità è comunque che tra noi non è finita bene, ma tutto è avvenuto a livello privato, tra di noi, a dispetto di quanto uscito sui giornali. Può succedere in tutti i migliori matrimoni. Il nostro era stato fortunato, tanti dischi di platino in un anno è una cosa che succede di rado. Quando due persone non lavorano più insieme non si può dire che si è contenti. E una bugia. I famosi comunicati stampa che dicono 'ci siamo lasciati ma va tutto bene', sono delle grandi ca**ate.

Ci siamo lasciati ed è ovvio che non è stata una bella situazione, anzi ne abbiamo sofferto ma è normale così. Quando si lavora perché qualcuno faccia davvero successo si lavora h24, si dà l’anima e diventi come un fratello e un figlio, quando finisce non è mai bello".

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