È uscito ieri 31 marzo, “Relentless Pursuit”, il libro scritto dal legale Bradley Edwards, sul pedofilo Jeffrey Epstein. Nel libro l’avvocato, che ha conosciuto Epstein personalmente e ha indagato sul suo conto al fine di assicurarlo alla giustizia, rivela particolari inquietanti della personalità del milionario. Edwards ha dato la “caccia” al magnate per ben 12 anni, definendo la sua “una missione di vita”. Ma c’è un’altra figura chiave nel traffico di minorenni portato avanti da Epstein, che Edwards dipinge come un “camaleonte” senza scrupoli: Ghislaine Maxwell.
Come riporta il Mail Online, la Maxwell è stata nominata più volte nelle indagini riguardo il finanziere e i suoi abusi su ragazze minorenni. Figlia dell’editore britannico Robert Maxwell, Ghislaine viene educata nell’alta società inglese, frequenta Oxford ed è intima amica di personalità di spicco, tra cui il principe Andrea. Ma soprattutto, il suo nome viene rinvenuto in numerosi messaggi telefonici partiti dalla casa di Miami di Epstein, ponendola al primo posto come testimone chiave delle violenze dell’uomo. “Una donna elegante, Ghislaine ha corti capelli neri e tratti del viso accattivanti”, racconta Edwards, descrivendo la Maxwell come una donna colta e simpatica. Dotata di una personalità camaleontica, Ghislaine Maxwell era perfettamente a suo agio sia con personalità appartenenti all’alta società, sia in un ambiente diverso, come uno show di burlesque. Potremmo quindi definirla una “trasformista”, in grado di sostenere una conversazione con membri della famiglia reale britannica e allo stesso tempo partecipare a scherzi di dubbio gusto.
Ma qual’era il suo ruolo nei traffici di Jeffrey Epstein? Edwards racconta che la donna conobbe il finanziere nel 1991, dopo il suicidio del padre, che morì in circostanze misteriose, lasciando alla figlia svariati milioni di debiti. Abbandonata la Gran Bretagna, Ghislaine diventa intima amica di Epstein, che la prende sotto la sua ala, divenendo l’unica donna a conoscenza dei suoi più intimi segreti. Non è ancora chiaro se i due fossero amanti, addirittura sposati per un periodo di tempo. Ciò che gli inquirenti scoprono tuttavia, pone la Maxwell al centro delle indagini. A seguito delle ricerche fatte dall'Fbi, emergono diverse rubriche telefoniche appartenenti alla donna, con i numeri di telefono di diverse ragazze. Appare chiaro che il ruolo della Maxwell fosse quello di reclutare le giovanissime e ingenue ragazze al fine di trasformarle da semplici “massaggiatrici” in “schiave del sesso” per Epstein e i suoi facoltosi amici.
Ma non è tutto. Una delle vittime di nome Maria Farmer ha accusato Epstein e la Maxwell di aver abusato di lei e della sorella Annie, di appena 15 anni. Secondo i racconti della Farmer, la Maxwell e il milionario, “intrigati” in modo morboso dalla sorella minore, l’avrebbero invitata nel ranch del magnate in New Mexico, dove la ragazzina sarebbe stata abusata dai due, che Annie definisce due novelli "Bonnie & Clyde”. La “socialitè” le avrebbe praticato un massaggio sul seno, mentre il padrone di casa guardava, lasciando la giovane attonita. Quella delle sorelle non è l’unica storia di abusi sessuali inflitti alle giovani dalle due menti criminali. Una quarantenne che desidera restare anonima racconta che Ghislaine Maxwell era “eternamente in debito” con Epstein per averla accolta negli stati uniti dopo la tragedia della morte del padre e che il finanziere non faceva nulla senza il benestare della sua“protetta”.
La stessa Virginia Giuffre, un'altra vittima del magnate, ha rivelato che era la Maxwell a procurare le giovani ragazze ad Epstein, consigliando loro addirittura l’abbigliamento intimo da indossare durante gli incontri sessuali. La Giuffre ha accusato il principe Andrea di aver avuto rapporti intimi con lei all’età di 17 anni, costretta dalla Maxwell, che l’avrebbe presentata al principe reale un giorno di marzo del 2001. Il primo dei rapporti con il duca di York avvenne proprio a Belgravia, nella lussuosa dimora di proprietà della donna. Quando in Florida iniziarono le indagini sulle attività criminali di Epstein, Ghislaine Maxwell scomparve nel nulla, condotta che Edwards imputò ad una “coscienza sporca”.
Era il 2010 e l’avvocato, tenace nel portare avanti la sua battaglia legale per le vittime da lui rappresentate, contattò la donna per ascoltare la sua testimonianza su ciò che avveniva nelle dimore di Epstein. Ma all'ultmo minuto ricevette una telefonata dal legale della donna: la sua assistita era dovuta partire per l’Europa per assistere la madre malata.
La "primula rossa" scompare di nuovo nel nulla e ancora oggi, sei mesi dopo la morte di Jeffrey Epstein, non vi sono notizie di un suo arresto. Ghislaine Maxwell, la donna invisibile, ha di nuovo fatto perdere le sue tracce, senza chiarire la sua ambigua posizione e lasciando diversi quesiti irrisolti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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