Dal 18 Aprile sarà nelle sale con il film "Il Campione" e, per l’occasione Stefano Accorsi, si rivela in un’intervista al settimanale "Grazia" in cui discute di cinema, teatro, tv, successi e insuccessi. A 48 anni resta uno degli attori più versatili della cinematografia di oggi.
"Ho vissuto in Francia nell’ultimo periodo, per ben nove anni, girando solo quattro film in Italia. Gli ultimi anni in cui ho vissuto a Parigi ho temuto che il cinema italiano non mi cercasse più. Magari dall’esterno non si percepisce, ma il mio è un mestiere dove non si è mai al riparo. Io mi diverto molto e non vorrei perderlo quel divertimento."
E sulle sue origini da attore di teatro: "Avevo ripassato bene il testo, ma a un certo punto, sul palcoscenico, ho avuto un buco della memoria – rivela Stefano Accorsi -, e mi sono sentito solo come mai nella mia vita. Ho farfugliato qualcosa che però non era in rima, finché non ho ritrovato la memoria. Dopo, quando il testo torna, ci si sente pieni di adrenalina. L’attore è un cavallo che deve saltare l’ostacolo. Se non lo fa, non va bene per questo mestiere."
Termina l’intervista elargendo un consiglio su chi, al giorno d’oggi, ha il sogno di diventare un attore: "Se un ragazzo sente “la chiamata”, vale la pena di provare. Anzitutto consiglio di studiare recitazione.
Secondo me bisogna restare in Italia, non andare all’estero, perché è molto difficile entrare negli stilemi di un’altra cultura. Si rimane degli stranieri. Però è importante essere pronti per un’eventuale occasione internazionale, studiando le lingue e viaggiando molto," conclude.
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