Hunger Games - Il canto della rivolta: parte 1 andrà in onda questa sera su Italia alle 21.22. La pellicola diretta da Francis Lawrence è la penultima tratta dalla trilogia letteraria di Suzanne Collins, che ha avuto un grande successo internazionale, portandola quasi sullo stesso piano di un'altra saga famosissima come quella di Harry Potter.
Hunger Games - Il canto della rivolta: parte 1, la trama
Dopo la conclusione inaspettata del secondo capitolo, La ragazza di fuoco, Katniss (Jennifer Lawrence) si sveglia nel famigerato Distretto 13, che è riuscito a sopravvivere segretamente vivendo sottoterra, lontano dagli occhi di Capitol City e del governo di Panem. Per Katniss si presenta allora l'occasione di diventare il simbolo della rivolta di cui il paese ha bisogno: ne sono convinti Plutarch (Philip Seymour Hoffman) e la presidentessa del distretto 13, Alma Coin (Julianne Moore). Katniss ha inoltre un altro motivo per voler combattere contro Panem: il presidente Snow (Donald Sutherland), infatti, ha rapito e torturato l'amato Peeta (Josh Hutcherson), facendogli un vero e proprio lavaggio del cervello. Con l'aiuto di Gale (Liam Hemsworth) e Finnick (Sam Claflin), Katniss è più che mai determinata a salvare Peeta e tutti coloro che sono ancora sotto il giogo di Snow e del suo governo corrotto.
L'improvvisa morte di Philip Seymour Hoffman
Come molto spesso accade con le saghe cinematografiche tratte dai libri, anche Hunger Games ha visto la propria storia venire "allungata" con l'aggiunta di un quarto film. Il quarto capitolo di Twilight, Breaking Dawn, è stato diviso in due parti. Stesso discorso per Harry Potter e i doni della morte. Quando venne annunciato che Hunger Games - Il canto della rivolta sarebbe stato diviso in due parti nessuno spettatore è rimasto davvero sorpreso dalla notizia. Le due parti del capitolo conclusivo di Hunger Games vennero però girate in contemporanea: tuttavia le riprese non si conclusero con gioia. Come riporta il sito dell'Internet Movie Data Base, Philip Seymour Hoffman morì una settimana prima della conclusione delle riprese. Il regista Francis Lawrence dichiarò di aver concluso quasi tutte le scene che vedevano Hoffman come protagonista. La lavorazione proseguì affidando le altre battute di Plutarch non ancora girate ad altri personaggi, in modo da non intaccare il "lascito" di Hoffman a cui il film venne successivamente dedicato.
Philip Seymour Hoffman venne trovato morto il 2 febbraio 2014 nel suo appartamento di New York, con una siringa nel suo braccio sinistro. Come riporta la CNN, l'attore è morto a causa di un'overdose dovuta un mix di droghe che includeva eroina, cocaina, benzodiazepina e anfetamina. L'attore, vincitore di un premio Oscar per la sua intepretazione in Truman Capote - A sangue freddo aveva solo 46 anni. Mimi O'Donnell, la compagna di Hoffman, parlò della dipendenza da droga dell'attore. Come riporta Nme.com, la donna disse: "Sin dall'inizio, Phil è stato molto franco riguardo la sua dipendenza. Mi raccontò del suo periodo da forte bevitore e del periodo in cui sperimentava la cocaina intorno ai venti anni. Mi raccontò della sua prima riabilitazione a 22 anni. Era in terapia agli alcolisti anonimi e la maggior parte dei suoi amici erano nel programma. Rimanere sobrio e riprendersi dalla sua dipendenza fu, insieme alla recitazione e alla regia, il fulcro della sua vita. Ma era consapevole che solo perché era pulito non significava che la dipendenza se ne ne fosse andata."
Tra le cause che avrebbero portato l'attore di Hunger Games a ricadere nel vortice della dipendenza, la O'Donnel spiega: "Alcune cose sono comuni agli uomini intorno ai quarant'anni. L'ansia di scoprirti di mezza età, la sensazione di star perdendo il tuo fascino, oppure vedere i matrimoni dei tuoi amici andare a pezzi a causa dell'infedeltà. Ma c'erano cose più specifiche: il suo terapista di lunga data morì di cancro, il che fu devastante. Aveva poi un rapporto di amore e odio con la recitazione. La cosa che odiava di più era la perdita dell'anonimato. Avevamo una grande famiglia e avevamo appena comprato un appartamento più grande e lui faceva film su film, al punto che cominciò a prestare poca attenzione agli alcolisti anonimi. Era stato sobrio così a lungo che nessuno parve notarlo.
" Il problema nacque però quando l'attore passò dal bere un paio di bicchieri a riprendere in mano l'eroina. "Ogni giorno era pieno di preoccupazione," ricorda la sua compagna. "Ogni notte, quando lui usciva, mi chiedevo se lo avrei rivisto."- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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