Dici fisiognomica e il pensiero corre alle teorie di Cesare Lombroso e a quel suo modo di guardare al volto che gli si parava innanzi convinto di dedurne i pensieri più reconditi. Lombroso vi si adoperò con puntiglio con l'obiettivo di riconoscere «il volto del male», ma si è capito presto che questo genere di antropologia criminale non aveva nulla a che fare con la scienza, anzi si prestava a giganteschi errori. Eppure, l'indefinibile correlazione tra un volto e la personalità che vi si cela resta ancora incistata, chissà come, chissà perché, in qualche recondita regione della nostra mente, figurarsi oggi che di visi in primo, primissimo piano, ne vediamo a milioni, specie sugli schermi dei cellulari.
Ci vuole quindi un bel coraggio per affrontare il tema dal punto di vista artistico, partendo da un titolo, Physiognomy, che parla chiaro: siamo nello SpazioBigSantaMarta, a Milano, incastonato in un ex convento duecentesco dell'omonima via ed è qui che Luna Berlusconi, con la curatela di Giancarlo Lacchin e in collaborazione con Big Insurance Group, presenta la sua nuova mostra personale (vernissage oggi su prenotazione, apertura al pubblico dal 15 ottobre al 4 novembre, prenotazioni: info@spaziobigsantamarta.com).
È la «fisiognomica del contemporaneo» quella che Luna Berlusconi propone al visitatore: accanto ai ritratti di Maria Callas, Giorgio Armani questi già presentati a settembre in una sua personale dedicata ai personaggi che hanno reso grande Milano - ora vediamo la mitica Raffaella Carrà (titolo dell'opera: Fiore Giallo) ma anche supereroi come Batman e il «super Mario d'Italia», Draghi ovviamente, accostati a personaggi del mondo del porno come Hugh Hefner, il papà di Playboy, Moana Pozzi e Ilona Staller. Tutti insieme appassionatamente, Steve Jobs incluso.
Il tratto dei lavori è essenziale: i volti presentano un incarnato lunare, lo sfondo nero ne esalta la potenza degli occhi e rivela l'aspetto del carattere su cui l'artista ha deciso di scommettere. Abituata a confrontarsi con un cognome ingombrante, Luna Berlusconi non a caso espone, in questa sua nuova produzione ancor più pop di quelle passate, icone, reali o immaginarie, del nostro tempo.
La domanda
da farsi è: conosciamo davvero l'anima che sta dietro a quei volti arcinoti? In questa passerella quasi teatrale, i personaggi dipinti non sono più in cerca d'autore: ciascuno può leggervi la «physiognomy» che preferisce.
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