Irama resta in gara. Con un piccolo aiuto di tutti gli altri "big"

Il cantante è in "isolamento" ma si gioca il Festival con la registrazione delle "prove"

Irama resta in gara. Con un piccolo aiuto di tutti gli altri "big"

Tutto ampiamente prevedibile. Ma non previsto. Almeno fino a ieri. Irama è diventato una sorta di «paziente zero» del Festival di Sanremo, ossia il primo caso di artista non positivo ma in quarantena e tecnicamente impossibilitato a esibirsi sul palco dell'Ariston. Un componente del suo staff è risultato positivo anche al tampone molecolare e quindi, ai termini di Dpcm, ha obbligato anche l'artista a rimanere in isolamento, nonostante risulti negativo.

Per il regolamento del Festival di Sanremo in vigore fino all'altro giorno, Irama avrebbe dovuto lasciare la gara e basta. Invece una modifica in corsa, proposta da Amadeus e accettata dagli altri 25 concorrenti, lo ha rimesso in corsa. Si giocherà il Festival con la sua esibizione registrata durante le prove generali di lunedì scorso. In sostanza Irama è in gara non con un provino alla bell'e meglio ma con una performance di alto livello e perfettamente in linea con lui. «Da una parte sono riconoscente che Amadeus mi abbia teso la mano, e ci sia stato un aiuto da parte di tutti. Dall'altra parte sono mortificato e dispiaciuto perché ci tenevo molto a fare la performance».

Dopotutto Irama, che è un vero combattente, ricorda che «ci tenevo particolarmente ad essere su quel palco e giocarmi in maniera sana questo festival» anche se «la prima cosa di cui ci siamo preoccupati al di là della gara è la salute di tutti». Però, sia chiaro, «se adesso mi chiedessero di alzarmi e andare a cantare sul palco, io ora mi alzerei e andrei a cantare. Mi ci sto preparando da tanto tempo, c'è dietro un impegno di mesi, e quel momento non me lo ridarà nessuno». Però è chiuso nella sua stanza di hotel da cui probabilmente non potrà muoversi per i prossimi giorni.

Insomma la versione de La genesi del tuo colore che abbiamo visto/ascoltato ieri sera è quella registrata a metà pomeriggio circa di lunedì. E anche la cover che avrebbe dovuto presentare stasera, ossia Cyrano di Guccini, sarà nella versione registrata durante le prove del 23 febbraio: «Un altro grande dispiacere è che c'è la voce inedita di Guccini nell'intro quindi per me sarebbe stato ancora più emozionante esibirmi dal vivo con una cosa così importante, dato che non ho mai nascosto di averlo sempre stimato».

Ed è inutile stupirsi troppo. Se Irama è rimasto in gara con la solidarietà anche degli altri concorrenti e dei loro discografici dipende anche dalla possibilità che nei prossimi giorni qualche altro artista possa inciampare nello stesso problema, cioè essere positivo o a rischio di positività. Perciò, come ha spiegato il Ceo della Warner Marco Alboni, «Amadeus avrebbe potuto burocraticamente dire questo è il regolamento e applicarlo senza comprendere la situazione. Invece ha capito e ha apportato una modifica giusta».

Ora qualcuno si chiede: ma non è che questo colpo di scena possa favorire Irama? Lui risponde: «Non sono mai stato uno stratega e quindi non sono in grado di dare una risposta: per me è importante cantare e cantare bene, il resto non è il mio mestiere».

In ogni caso, «il paziente zero» di questo Festival

(che fortunatamente non è un paziente ma rende l'idea) continua a giocarsi la vittoria finale, nella speranza che altri non si ritrovino nella sua stessa situazione. Nonostante Sanremo sia una «bolla», tutto può succedere.

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