"Indietro sui diritti civili": così i Maneskin (in mondovisione) sparano a zero

Il ddl Zan continua a far discutere i suoi sostenitori: i Maneskin da Budapest puntano il dito contro l'Italia ma manca il contesto della loro accusa

"Indietro sui diritti civili": così i Maneskin (in mondovisione) sparano a zero
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L'Italia non è il Paese perfetto, figuriamoci. Siamo una delle nazioni con più difetti in assoluto. Ne abbiamo talmente tanti che non vale nemmeno la pena iniziare un elenco, perché tanto siamo certi che qualcosa rimarrà irrimediabilmente fuori. Quindi sì, l'Italia non è il Paese delle meraviglie, ma non è nemmeno quell'anfratto di inferno che gli stessi italiani dipingono all'estero. C'è tanto da migliorare e l'autocritica è spesso il propulsore migliore, ma quando viene fatta attraverso la lente distorta dell'esterofilia diventa qualcosa di diverso. L'ultimo esempio? I Maneskin dal palco del László Papp Budapest Sports Arena per gli Mtv Ema awards che, ancora e per l'ennesima volta, hanno tirato fuori il ddl Zan.

Ora, siamo tutti d'accordo che servano nuovi paletti e nuove regole per combattere l'omofobia violenta, anche se l'Italia possiede già delle norme che, se applicate, prevedono una pena in caso di aggressioni. Manca l'aggravante dell'omofobia e tutti i partiti sono concordi nel voler trovare una quadra in questa direzione che, evidentemente, non è stata il ddl Zan. Il Senato ha bocciato il disegno di legge presentato da Alessandro Zan facendo ricorso a uno strumento legittimo, messo a disposizione dal sistema governativo italiano. Per altro, se il ddl Zan non è passato col voto segreto, numeri alla mano, è anche perché ci sono stati dei franchi tiratori all'interno del Partito democratico che, più di tutti, ha sempre sostenuto la sua approvazione. Quindi, evidentemente, c'era qualcosa che si sarebbe potuto fare per migliorare la legge ma la cocciutaggine del segretario dem l'ha portata a schiantarsi.

Ma andiamo oltre e torniamo ai Maneskin e a quanto hanno detto in Ungheria. La band romana ha ricordato i grandi successi sportivi dell'Italia in questo fortunatissimo 2021, un anno che difficilmente il nostro Paese rivivrà, anche alla luce dei risultati deludenti della nazionale di calcio nel cammino di qualificazione ai mondiali. Ma i Maneskin non si sono limitati a ricordare i successi, nemmeno se l'Italia fosse un Paese disgraziatamene incivile: "Peccato per i diritti civili, dove continuiamo a rimanere indietro, e invece per noi sarebbe stata la vittoria più importante". Perché buttare un velo così pessimista addosso al nostro Paese davanti agli occhi di tutto il mondo? Non un contesto, non una spiegazione: cosa può capire uno straniero dalle parole dei Maniskin sul nostro Paese?

Noi italiani dovremmo essere i primi a difenderlo e a proteggerlo, anche criticandolo ma fornendo le giuste (e complete) informazioni a chi non lo vive. Invece ci piace distorcerne la realtà davanti al mondo per cercare il consenso del politicamente corretto.

Non si può certo dimenticare la figura barbina fatta quando un profilo Instagram americano ha accusato Striscia la notizia di essere razzista per una battuta sui cinesi e molti italiani hanno esultato per l'attacco subito, che poi è rapidamente degenerato in un macroscopico discorso sulla presunta arretratezza culturale italiana.

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