Andrea Baggio di Taino (Varese) è famoso su Youtube come Jaser. Un personaggio unico nel panorama italiano che unisce l’abilità tecnica ad un umorismo originale basato sul “no sense”. Jaser divide la sua quotidianità tra Youtube, lo studio di Nuove Tecnologie per le Arti Visive all’Accademia di Brera di Milano e la recitazione. Da luglio è entrato a far parte della squadra theShow come uno dei player protagonisti del canale editoriale con il suo format “Si può fare?”. Uno dei suoi video più popolari è “10 appuntamenti su Tinder lo stesso giorno”.
Come nasce il tuo amore per il Web?
“Mi sono approcciato ai video dieci anni fa, avevo 15 anni. Ho osservato un gruppo di amici che si dilettavano in parodie e video comici. Così loro mi hanno trasmesso un po' di questa passione. Sin da piccolo mi sono dato da fare per imparare l'editing dei video, maneggiare la videocamera e piano piano mi sono reso conto che mi appassionava creare e mettermi in gioco. Volevo dimostrare quello che sapevo fare”.
Come l'hanno presa i tuoi?
“Inizialmente non erano per nulla d'accordo, ma col senno di poi ho capito qual era la loro preoccupazione. I miei genitori mi dicevano semplicemente 'stai attento perché se fai delle stupidate che finiscono sul Web rimangono online e potresti avere problemi'. Ovviamente quella osservazione la vedevo come un dispetto, ma era una reale preoccupazione. Sono sempre stato attento ai miei contenuti e anche quando sono passato alla Show Reel Factory ho acquisito consapevolezza di quanto sia importante creare un prodotto di qualità”.
Quali sono state le prime reazioni ai tuoi video?
“Mi guardava gente che non conoscevo dal vivo e in quel momento inizi a capire che il Web è una bella vetrina per qualcosa di più grosso. Sono sempre stato molto fortunato, non ho mai avuto critiche negative. Questo credo dipenda anche dal fatto che io non sono stato investito da un'onda mediatica. Però quando mi arriva qualche attacco personale ci rimango un po' male, un secondo dopo mi rendo conto che fa parte del gioco e impari a superare tutto”.
La tua ironia da dove nasce?
“Dipende dalla giornata, osservando gli altri, parlando con la gente. Spesso una idea mi arriva all'improvviso, quando magari stai facendo altro. L'altro giorno, ad esempio, ho avuto una ispirazione mentre ero sotto la doccia (ride, ndr)”.
Cosa spinge uno youtuber con oltre 100.000 iscritti con più di quattro milioni di visualizzazioni a voler ripartire da zero, passando da "Jaser" a "L'altro Canale di Jaser" e a "Cucina da Uomini"?
“A me piace molto sperimentare e ho sempre dato importanza al contenuto che creavo più che al personaggio. Sono sempre aperto a nuove sfide, cerco di non pormi limiti e andare sempre oltre. Il passaggio dal primo canale al secondo canale Youtube si è verificato perché volevo creare qualcosa di nuovo, a tema specifico con format diversi come è stato poi anche per l'altra collaborazione per Cucina da uomini. Far entrare il mio mondo comico in cucina è stato un bel risultato soprattutto perché ho messo avanti il format al personaggio”.
Fai parte della squadra dei theShow con il tuo format “Si può fare?”. Com'è nata questa esperienza?
“I theShow hanno hanno trasformato il loro canale Youtube in un vero e proprio palinsesto settimanale. Li conosco da tempo e abbiamo già collaborato assieme in passato. C'era della stima tra noi. Così quando mi hanno proposto di entrare nel palinsesto ho subito pensato che era arrivato il momento giusto per fare il salto di qualità sia per il contenuto che per la qualità dei video. Tutto questo poi è facilitato dal supporto di molte altre persone del team. A me piace lavorare in squadra ed è ciò che avrei voluto sempre fare. Adesso sono molto soddisfatto sia del prodotto che del riscontro col pubblico. I theShow sono una grande vetrina e hanno un pubblico preciso, non è scontato che tu piaccia. Per ora la risposta della gente è stata positiva”.
Hai dichiarato che vorresti “essere considerato anche al di fuori della Rete. È la televisione a dare credibilità”. La pensi ancora così?
“Preferisco il Web anche perché mi rendo conto che la tv sta andando sempre più lontano da quello che sono io, dalla gente della mia età e che vive nel mio mondo. Ogni cosa che faccio la faccio sulla credibilità.
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