Kesha ricorre in appello: "Il mio contratto è schiavitù"

Il giudice che ha seguito la causa di Kesha ha respinto la richiesta della cantautrice di essere svincolata dal contratto con la Sony. Gli avvocati hanno però fatto ricorso, parlando di schiavitù

Kesha ricorre in appello: "Il mio contratto è schiavitù"

Secondo People ed E! News, i legali di Kesha avrebbero presentato appello contro la delibera del Giudice Shirley Kornreich della corte di Giustizia di New York che il 21 febbraio le ha ordinato di rispettare i termini del contratto che la vincolano al Dr. Luke, al secolo Lukasz Gottwald, senza considerare la denuncia dell’artista del 2014 nella quale lo accusava di maltrattamenti continui, compresa la somministrazione di droghe e violenza sessuale a partire dai suoi esordi nel 2005, quando era appena diciottenne.

Il Giudice ha ribattuto a Mark Geragos, avvocato della musicista, che non poteva che dissentire dalla loro linea di difesa perché “Si sta chiedendo a questa corte di fare a pezzi un contratto che venne negoziato dettagliatamente e che è quello tipico del settore”. Dunque l’esposto non ha sortito gli effetti sperati e la cantautrice non è stata sciolta dal contratto e non ha potuto registrare nuovi brani.

“ La corte ha erroneamente basato la sua decisione sulle prove che Kesha potesse registrare senza interferenze da parte di Gottwald. Sebbene si pensi che “la schiavitù sia finita tanto tempo fa” e che “non si può costringere qualcuno a lavorare… in una situazione in cui non vuole lavorare” la decisione della Corte che richiede a Kesha di lavorare per le società di Gottwald, ipoteticamente senza un suo coinvolgimento diretto, dimostra proprio il contrario: questa è riduzione in schiavitù”, si legge nel documento del ricorso.

Tuttavia i legali di Dr. Luke, tramite Christine Lepera, hanno chiesto che la causa non venisse protratta oltre perché la Sony, alla quale appartiene la Kenosabe Records casa discografica di Gottwald, ha suggerito a Kesha di continuare a lavorare per loro senza necessariamente dover passare attraverso il produttore. “La Corte ha già più volte affermato che Kesha è libera di registrare con la Sony senza Dr. Luke”, ha spiegato l’avvocato come riportato dal giornale Entertainment Weekly, inoltre Kesha non ha mai fornito nessuna prova a sostegno delle sue accuse. Questo perché tutte le prove, inclusa la sua testimonianza sotto giuramento, dimostrano solo che le accuse sono false.

I suoi avvocati possono continuare a sfornare dichiarazioni ancora più false e oltraggiose, ma resta il fatto che Kesha potrebbe impiegare meglio il suo tempo entrando in sala di registrazione invece di inventare bugie insieme ai suoi legali”.

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