L'Inno d'Italia è pop. Le radio lo trasmettono domani alla stessa ora

Coinvolte tutte le emittenti (dalle 11). A seguire tre brani della nostra tradizione

L'Inno d'Italia è pop. Le radio lo trasmettono domani alla stessa ora

Mai successo prima. Domani alle 11 tutte le radio italiane, da quelle che trasmettono in ogni angolo del Paese fino a alle più minuscole e locali, trasmetteranno l'Inno italiano. La prima trasmissione radiofonica in Italia è stata il 6 ottobre del 1924, quasi un secolo fa. Da allora, anzi da quando c'è la pluralità di emittenti quindi una quarantina d'anni, non c'è mai stata una tale sintonia. Tutte le radio con lo stesso brano alla stessa ora nello stesso giorno. La situazione di straordinaria gravità è riuscita nell'impensabile, ossia mettere insieme quella galassia spesso incontrollabile che rappresenta l'etere italiano. Anche in questo caso l'emergenza è il collante purtroppo migliore. E conferma come la radio sia in questo momento il polo d'attrazione della collettività italiana. Per carità, la televisione ha la propria fondamentale funzione di intrattenere di informare (oggi purtroppo più informare che intrattenere). Ma la radio è davvero la «voce della piazza», quella che riesce a dare voce a tutti e a diventare la voce di tutti in certi momenti. Di solito capita quando ci sono le grandi celebrazioni o le grandi emergenze. E capita da sempre. È stata la radio ad annunciare agli italiani nel 1945 la fine della Seconda guerra mondiale («Interrompiamo le trasmissioni per comunicarvi una notizia straordinaria: le forze armate tedesche si sono arrese agli angloamericani. La guerra è finita»). La voce era di Corrado, diventato poi uno dei presentatori più famosi di sempre. Ed è stata la radio a riunire il Paese in tante altre occasioni. Stavolta lo fa riunendo per la prima volta tutte le proprie anime che in questi decenni sono cresciute e si sono sviluppate nell'Fm. I grandi network, da Rtl 102.5 a Radio Italia a Deejay, 105, Kiss Kiss, Radio Maria, Radio Monte Carlo, Radio Freccia, Radio Radicale, Radio Zeta, Rds, Virgin, R101, Radio 24. Tutte le radio del servizio pubblico: Radio 1, Radio 2, Radio 3 e Isoradio. E tutte le emittenti locali o provinciali o regionali aderenti all'Associazione Aeranti - Corallo e all'Associazione Radio Locali Frt- Confindustria Radio Tv. Un quadro praticamente completo. Lanciando questa iniziativa «La Radio per l'Italia», è richiesto a tutti gli ascoltatori di «alzare il volume, aprire le finestre e uscire sui balconi per cantare e sventolare il tricolore». Sì certo, può sembrare un'iniziativa retorica, ma non lo è.

È più che altro un modo di incoraggiare e stimolare una collettività avvilita e impaurita, che - come dimostrano tanti esempi in questi giorni - ha l'inevitabile e naturale bisogno di riunirsi e di infondersi fiducia. Perciò non ci sarà soltanto l'Inno italiano a essere trasmesso in contemporanea da tutte le radio italiane. Ci saranno altre tre canzoni «del nostro patrimonio musicale nazionale».

Ancora non si sa quali siano, ma a occhio e croce tutti sarebbero d'accordo se fossero Nel blu dipinto di blu (Volare) di Modugno, Azzurro di Conte/Celentano e La canzone del Sole di Battisti/Mogol. Tutti, da nord a sud, si riconoscono in quelle note e in quelle parole che si sanno a memoria. Vedremo, anzi sentiremo.

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