A nulla sono valse le accorate difese dello stesso regista Stefano Mordini, del produttore Roberto Sessa, delle interpreti Valentina Cervi e Valeria Golino, e pure dell'autore del romanzo Edoardo Albinati, ascoltate dal vivo, come consente la legge, da ben due commissioni congiunte di revisione cinematografica della Direzione generale cinema e audiovisivo del ministero della Cultura. La mannaia del divieto ai minori di 18 anni per La scuola cattolica, film distribuito da oggi in sala da Warner, che potrà ricorrere solo al Tar, e tratto dall'omonimo romanzo di Albinati in cui viene messo in scena il tristemente noto massacro del Circeo, è calata decisa seppur a maggioranza. E pensare che il film era stato presentato, appena un mese fa, alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia con un divieto ai minori di 14 anni, una proposta fatta dal direttore artistico, Alberto Barbera, e accolta dal presidente della Biennale, Roberto Cicutto, proprio come la legge consente di fare solo ai festival.
Ma niente, il divieto ai minori di 18 anni, dato dalla prima commissione, è stato confermato da altre due, seppure con una seconda motivazione meno attaccabile di quella che entrava nei contenuti dell'opera perché ora si è rilevato come un minore non abbia gli strumenti per elaborare la rappresentazione cruda e brutale di quella violenza. Un tipo di motivazione che in genere viene usata per gli horror come L'uomo nel buio - Man In The Dark, un altro film Warner, attualmente bloccato con un divieto ai minori di 18 anni in attesa dell'appello. Ed è curiosa questa recrudescenza dei fatidici V.M.18 - in sala c'è anche Titane - perché, negli ultimi dieci anni, si contano praticamente sulle dita di due mani.
Su quanto accaduto si è giustamente acceso un vespaio di polemiche ma, a chi tira in ballo il Ministro Franceschini che, in aprile scorso, aveva annunciato l'abolizione della censura con la nuova legge sulla revisione cinematografica, risponde lo stesso ministero della Cultura, paradossalmente pure finanziatore del film, sottolineando come La scuola cattolica esca in sala, quindi senza censura e senza tagli, ma con uno dei divieti previsti anche dalla nuova normativa a tutela dei minori. Infatti le disposizioni, che entreranno in una fase di sperimentazione a breve, prevedono la responsabilità degli operatori, in genere i distributori, nell'indicare con 4 bollini le opere per tutti, le opere non adatte ai minori di anni 6, le opere vietate ai minori di anni 14 e le opere vietate ai minori di anni 18.
Ma anche questa sorta di autoregolamentazione sarà sottoposta a verifica dal ministero con la nuova Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche guidata dal Presidente emerito del Consiglio di Stato, Alessandro Pajno, composta da quarantanove componenti, esattamente come oggi tanto che alcuni sono gli stessi. Aspettiamoci dunque anche in futuro un nuovo, ancora più anacronistico caso La scuola cattolica.
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