Molestie, Colin Firth scarica Woody Allen: "Non lavorerò più con lui"

Continua ad allungarsi la lista di attori che non vogliono più lavorare con il regista accusato di molestie dalla figliastra

Molestie, Colin Firth scarica Woody Allen: "Non lavorerò più con lui"

Non sembra placarsi la tempesta che da mesi si sta abbattendo su Hollywood. Dopo lo scandalo che ha travolto l'ex re dei produttori, Harvey Weinstein, e la nascita dei movimenti contro le molestie #MeeToo e Timès Up, Mia Farrow ha scritto una lettera aperta chiedendo al mondo dello spettacolo a stelle e strisce perchè "ha risparmiato" Woody Allen dalle accuse di molestie.

E così, dopo la presa di posizione di alcuni attori come Greta Gerwig ed Ellen Page, Mira Sorvino, Rebecca Hall e Timothée Chalamet, la lista di coloro che non voglio più lavorare con i regista newyorchese si allunga di ora in ora. L'ultimo in ordine di tempo a girare le spalle ad Allen è l'attore brittanico Colin Firth che ha dichiarato: "Non lavorerò mai più con Woody".

Nessuno sembra più credere alle smentite del regista nè all’esito dell’inchiesta che qualche tempo fa lo scagionò dalle accuse di molestie ai danni della figlia adottiva Dylan. A Hollywood c’è chi lo considera già un pericolo per la propria carriera. "La tua performance d’attore non verrebbe neppure presa sul serio. Tutti si chiederebbero, perché hai lavorato con lui?", ha dichiarato a The Guardian l’agente Danny Deraney .

La difesa di Allen

Il regista 82enne intanto continua a difendersi dalle accuse della figlia adottiva che da anni afferma di essere stata molestata quando era bambina. "Non ho mai molestato mia figlia. Sono accuse ciniche, false e vergognose, che non sono oggi più vere che in passato".

Il film in uscita

L'ultimo lavoro del regista newyorchese,

A Rainy Day in New York, che dovrebbe uscire nelle sale a breve, è già finito sotto attacco. Ma il film, che evoca una relazione fra una quindicenne e un uomo maturo, potrebbe non vedere mai la luce.

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