Morgan: "Junior Cally? Testi indecenti, è solo uno strumento del potere"

Il cantante ha accusato il trapper di ignoranza perché è chiaro che quando parla di sesso e violenza non ha alcun riferimento culturale di livello alla base dei testi e ricorda di quando lui nel 2010 fu escluso da Sanremo perché considerato un pessimo esempio per i giovani

Morgan: "Junior Cally? Testi indecenti, è solo uno strumento del potere"

Intervistato da Il Corriere della Sera, Morgan, che si prepara stasera ad esibirsi al 70esimo Festival di Sanremo tra i big in gara, duettando con Bugo nel brano “Sincero”, si è scagliato duramente contro Junior Cally, definendo "indecenti" lui come artista e tutte le sue canzoni. "L'Italia è pavida e il dibattito culturale è sempre in ritardo. Nella musica c' è una povertà musicale dal punto di vista armonico, è stato ridotto il vocabolario", ha esordito Morgan per poi partire all’attacco di chi, di questa povertà artistica è emblema e responsabile perché la promuove tra i giovani, peggiorando una situazone già critica.

Alla domanda se la trap abbia ridotto tutto a "soldi-droga-moda-mi faccio la tua tipa", Morgan ha risposto duramente: "Ci sono cose indecenti che non meriterebbero di essere pubblicate. Ho letto dei testi in cui Junior Cally parla di atti sessuali con un linguaggio che non c' entra con Boccaccio o De Sade", tacciando quindi il collega di ignoranza, perché scrive di sesso senza avere alti riferimenti culturali, ma solo becero linguaggio da strada. Per Morgan i testi delle sue canzoni sono rivelatrici di un notevole vuoto culturale su cui si vanno a innestare i peggiori istinti sessisti, machisti e misogini, che poi si ritrovano in tutte le controverse rime del trapper.

E poi l’affondo contro la presunta libertà d’espressione che dovrebbe essere concessa a ogni artista: "Quella non è verità della parola come dicono, ma qualcosa di brutto, volgare e violento". Parole dure, dritte alla giugulare di Junior Cally che finora non ha risposto all’attacco frontale di Morgan che, nell'intervista, ha tenuto a precisare di non voler censurare l’arte, ma solo ciò che arte non è, anche se viene spacciata come tale quando altro non è che mera celebrazione dei più bassi istinti umani.

"La mia non è censura. Questa roba non fa paura al potere, anzi è strumento del potere", ha aggiunto Morgan, proprio nelle ore in cui Junior Cally, che si esibirà in un testo in cui attacca frontalmente Matteo Salvini, ha appena ufficialmente espresso il suo endorsement per il movimento delle Sardine, cavalcando, insieme a Piero Pelù ed altri artisti in gara, l’onda del momento che evidentemente vede nel movimento di Mattia Sartori una nuova risorta sinistra. E, come sostiene Morgan, canzoni come quelle del trapper sono "uno strumento del potere" che le giustifica in nome di una supposta libertà di espressione. Anche di violenza e misoginia. Va tutto bene finchè serve alla causa.

Infine Morgan si è voluto togliere un ultimo sassolino dalla scarpa, sempre a proposito di Sanremo da cui nel 2010 venne escluso per un' intervista in cui ammetteva di far uso di cocaina. "Fu un atto di mobbing!", ha tuonato il cantante, spiegando che "allora ero sulla cresta dell'onda con X Factor e non capii la portata dell'evento. Venni preso come il cattivo esempio. Da lì è disceso tutto il resto, come lo sfratto da casa...".

"In ogni caso - ha aggiunto Morgan - se io sono ancora qui è perché non ce l'hanno fatta a distruggermi e non ce la faranno mai". Quanto poi alla battuta fatta su Amadeus chiamato a condurre il Festival di Sanremo, ha detto di essersi già chiarito col conduttore che sa stare allo scherzo.

"Dissi che Amadeus a Sanremo è come chiamare un elettricista a riparare un lavandino – ha ricordato il cantante – ma ero stato scherzoso con lui che è uomo di spirito tanto che poi mi ha rigirato la battuta: ‘La pensi ancora così visto che ti ho scelto?’ 1-0 per lui”, ha concluso Morgan.

Segui già la nuova pagina di gossip de ilGiornale.it?

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica