Lo scorso dicembre era stato nominato, per la sua opera e il suo impegno politico, membro onorario dell'Accademia di Atene durante una cerimonia alla presenza delle più alte personalità greche. È stato l'ultimo degli innumerevoli premi e riconoscimenti che Mikis Theodorakis, morto ieri in un ospedale di Atene, ha raccolto in 96 anni.
Theodorakis ha scritto una valanga di canzoni, opere, balletti, composizioni di vario genere, ma da noi è conosciuto soprattutto per il tema del film Zorba il greco (1964) con quella danza in crescendo nota come Sirtaki, ispirato dalle danze tradizionali di Creta. La musica di Zorba il greco fa parte della riscoperta della musica popolare greca, recuperata dal compositore dopo il suo periodo di studi in Francia dove, al Conservatorio di Parigi, lavorò anche accanto a Olivier Messiaen. Tornato in patria, decise di rivoluzionare il suono del suo Paese fondendo musica sinfonica ed elementi folklorici, unendo gli strumenti dell'orchestra classica a quelli tipicamente popolari, partendo dalla raccolta di canzoni Epitaphios. «Tutti i paesi civili valorizzano il loro patrimonio culturale popolare, così voglio fare io per uscire dall'isolamento della nostra musica». Colto e raffinato artista, fondò così la Piccola Orchestra di Atene e la Società Musicale del Pireo e tenne decine di concerti in Grecia e in mezzo mondo.
La sua attività artistica non va distinta dal suo impegno politico. Anche se negli anni '80 militò nel centrodestra (dopo i danni provocati da Papandreou), Theodorakis fu una bandiera della sinistra illuminata greca. Rientrato in Patria da Parigi nel '60, fu attivissimo fino al 21 aprile 1967, quando il regime dei Colonnelli si impadronì del Paese, lo internò in un campo di concentramento e mise al bando la sua musica. Solo nel '70, grazie all'intervento di personaggi come Shostakovich, Bernstein e Harry Belafonte, fu inviato in esilio a Parigi (partendo da un aeroporto privato di proprietà di Onassis) con una grave forma di tubercolosi. Ristabilitosi, con i suoi concerti internazionali, divenne un simbolo della resistenza al regime e continuò a comporre e ad esibirsi in giro per il mondo.
Scrisse tra l'altro le colonne sonore di Zeta e Serpico. Tornò a casa nel '74 e da allora fu eletto numerose volte nel Parlamento greco, dove combatté sempre per la giustizia, senza mai dimenticare il suo lavoro di compositore. Impossibile citare tutte le sue opere (non a caso si dice che sia uno dei più prolifici compositori di sempre) che proseguono negli anni '80 con numerose sinfonie e alcune tragedie come Medea, Elektra, Antigone e la versione teatrale di Zorba che debuttò all'Arena di Verona.
Nonostante si fosse virtualmente ritirato da tempo, negli ultimi anni aveva ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali in tutto il mondo, e nel 2009 scrisse una Rapsodia per archi, mezzosoprano e baritono. In Italia ha scritto per Iva Zanicchi e Milva e la versione italiana de Il ragazzo che sorride per Al Bano.
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