Lui da qui ha il termometro dell'attualità. Studio di Maurizio Costanzo: tanti schermi video sintonizzati su tutti i principali canali. Scrivania piena di fogli e appunti. Libreria con centinaia di volumi. A quasi 78 anni, Costanzo ha un curriculum da padre della tv: «Ho fatto di tutto, mi manca la danza classica», sorride. E poi sfoggia una lucidità di analisi da esperto: «Per motivi difficili da spiegare, quest'anno davanti alla tv c'è più pubblico degli anni scorsi». Lo conferma il successo del suo Maurizio Costanzo Show, in onda su Rete4 alla domenica in prima serata, che è partito a cento all'ora con Fabrizio Corona («È stato un mattatore») e, domenica scorsa, ha raggiunto oltre 1 milione e mezzo di spettatori con l'8,53 per cento. Si parlava di chirurgia estetica e, nell'«Uno contro tutti» c'era una Simona Ventura assai grintosa e scatenata sull'Isola dei Famosi (ma non solo). «L'Isola ha colpito il pubblico più di quanto mi sarei immaginato, l'hanno sottovalutata in tanti, persino io fino a quando ho visto la reazione del mio pubblico durante la puntata», riassume lui prima di fotografare lo stato dell'informazione a metà del 2016: «La tv e la radio fanno sempre opinione, quest'anno più dell'anno scorso», dice fissando il panorama di video che ha di fronte.
Che cosa glielo fa pensare, Costanzo?
«Tanti fattori. Ad esempio fa riflettere tutta l'attenzione che Renzi ha ancora per gli assetti Rai».
Stanno cambiando molto.
«Conosco il direttore generale Antonio Campo Dall'Orto sin da quando era a Canale 5 e gli ho detto di tener presente l'età media del pubblico Rai. Ad esempio, non ho mai visto davanti alla tv il mio terzo figlio di 25 anni... E non c'è solo questo».
Dica.
«Nelle trentadue puntate di Domenica In (del quale è capostruttura - ndr) l'età media dei nostri ascoltatori era compresa tra i 64 anni e mezzo e i 65 e mezzo. A quel pubblico bisogna parlare. Al massimo si potrebbe prendere una rete e proiettarla verso i giovani».
Nel frattempo i talk show si assestano e Virus di Nicola Porro è stato cancellato...
«Mi dispiace molto, Porro fa bene il suo lavoro, è bravo e sono sicuro che troverà una sistemazione all'altezza di quanto costruito finora».
A proposito, dalla Rai è arrivato un altolà alla cronaca nera.
«È stato un invito di Anzaldi, un renziano del Pd. Noi a Domenica In l'abbiamo tolta perché siamo in fascia protetta. Però vedo che alla Vita in Diretta di Cristina Parodi e Marco Liorni si continua a fare: e mi sembra un controsenso».
Costanzo sarà a Domenica In anche nella prossima stagione?
«No, sono due ore di programma molto impegnative. D'accordo, ho fatto Buona Domenica su Canale 5 per tanto tempo, ma erano altri anni e altri budget. Pensi che quello che arriva sarà il primo sabato che trascorrerò con Maria (De Filippi - ndr) dopo tantissimo tempo».
Dicono che le dia sempre tanti consigli.
«Parliamo di tutto. L'ultima volta le ho detto: ma perché ad Amici non fai cantare più brani italiani?».
E lei?
«Mi risponde sempre che nella puntata successiva ce ne saranno di più». (sorride - ndr).
Le prossime puntate del Costanzo Show?
«Parleremo anche di unioni civili con Leo Gullotta e forse arriverà anche Belèn».
La sua ricetta?
«La solita: il fritto misto».
Pare funzioni bene.
«Mi sembra ci sia più voglia di chiacchiera da talk largo e non soltanto politico. E difatti a ottobre torneremo con altre sei puntate settimanali».
Sempre in prima serata?
«Vedremo. In ogni caso mi accorgo che in prima serata ora cambio circa due volte, due volte e mezzo il pubblico».
Per un paio di generazioni, il Costanzo Show è stato un appuntamento fisso. Con ospiti che hanno fatto storia.
«Spesso persone meravigliose. Ricordo una candida Rita Levi Montalcini che era appena stata premiata con il Nobel ma timidamente mi si avvicinò per dirmi: Ho tante rughe sul collo, potrebbe evitare inquadrature troppo vicine?. O Marco Pannella, l'unico politico che sia riuscito a farmi candidare. Era il 1976, presi trecento voti o giù di lì e fu la prima e l'ultima volta».
Costanzo fa anche radio. Su Rtl 102.5.
«Sono con la bravissima Federica Gentile e mi accorgo di quanto profondamente la radio arrivi alla gente. Non a caso, Matteo Renzi parla a Rtl e non ad altre emittenti».
Quindi l'attende una nuova
stagione di radio e tv?«Con una novità. Ho fatto il numero zero di un format spagnolo. Si tratta di una intervista con filmati che dovrebbe andare in onda su Canale 5. Mi piace aggiungere sempre nuove sfide...».
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