NOT, un contenitore musicale che viaggia oltre il tempo

Emanuele Beluffi

Due giovani al centro di in una grande stanza dalle ampie finestre. Ognuno guarda davanti a sè e anche se lo sguardo vaga intorno, gli occhi non s'incontrano. Sono amanti, o forse vorrebbero esserlo. Si amano? Vorrebbero, ma: troppe barriere autoindotte. Sogni e bisogni è il secondo album dei torinesi NOT, acronimo di Note Oltre Tempo. L'omonimo video, per la regia di Jack Moe con gli attori Elisa Gili e Simone Zuccarello, rappresenta alla perfezione una situazione tipica dei trentenni di oggi, che cinquant'anni fa erano padri e madri di famiglia, mentre in quest'epoca indecifrabile scelgono di non scegliere e non scegliersi: vivono di sogni, anziché fare un bagno nella realtà.

Ma è veramente tutta colpa loro? Sotto la Mole antonelliana NOT denota un contenitore musicale all'interno del quale operano le persone e le idee che danno vita a un progetto indefinito: note e parole vengono trasportate in suoni e ambientazioni sempre diverse, oltre tempo, appunto, senza troppe urgenze classificatorie. Perchè alla fine quello che conta veramente è la musica. Come cantava Steven Tyler degli Aerosmith, «let the music do the talking».

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