Da Noto a Pisa. La scienziata che salvò i libri dai nazisti

La razzia nazista all'Istituto di Fisica della Normale di Pisa avviene nel '44. I tedeschi sono in città e non vogliono lasciarsi sfuggire un tesoro prezioso: i testi ebraici conservati alla Biblioteca

Da Noto a Pisa. La scienziata che salvò i libri dai nazisti

La razzia nazista all'Istituto di Fisica della Normale di Pisa avviene nel '44. I tedeschi sono in città e non vogliono lasciarsi sfuggire un tesoro prezioso: i testi ebraici conservati alla Biblioteca. Non sanno che, ad aspettarli, c'è Anna Maria Ciccone, detta Marianna, una docente dell'ateneo. E non una qualsiasi: laureatasi in Matematica prima e in Fisica poi, a cavallo della Prima guerra mondiale, quando entra alla Normale Marianna è l'unica donna del suo corso. Quando diventa «assistente» (la cattedra non gliela daranno mai, neanche dopo il '45, nonostante superi due concorsi...), i colleghi le danno poco credito: è giovane, è donna, che cosa ci fa in una facoltà scientifica così prestigiosa?

A casa sua, in Sicilia, la madre le diceva sempre: «Marianna, meglio che impari a ricamare al telaio, piuttosto che consumare l'unico occhio buono con la lettura». Marianna non la ascolta, mai. Vuole studiare la luce e i suoi segreti e, per farlo, abbandona il nido e vola a Roma e a Pisa, in Germania e poi di nuovo a Pisa. Marianna Ciccone è La tigre di Noto (Neri Pozza, pagg. 172, euro 17): a raccontarla è Simona Lo Iacono, che è di Siracusa, di mestiere fa il magistrato a Catania e anche la scrittrice. Nell'esergo del romanzo cita Salgari: «Incontreranno la Tigre libera, pronta a tutto, risoluta a tutto». E così capita ai soldati tedeschi, quel giorno all'Istituto di Fisica: Marianna è pronta a farsi esplodere con l'edificio, pur di non cedere i preziosi strumenti di ottica. È sola. Nessuno le dà una mano, nessuno sa che, sempre da sola, ha già nascosto buona parte del patrimonio di testi ebraici della Biblioteca, conscia del rischio che correvano.

Il suo coraggio, e il suo ruolo in un salvataggio così poco noto, eppure eroico a suo modo, ricordano quelli di Jacques Jaujard, direttore dei Musei nazionali di Francia e delle tre donne (la moglie, la figlioccia e una attrice) che lo aiutarono a mettere in salvo i capolavori del Louvre dai nazisti: le loro imprese sono raccontate, in forma di diario, in Le donne della Gioconda (Garzanti, pagg. 186, euro 16,90) di Josselin Guillois. Le tigri si nascondono sotto sembianze impensabili e non vanno mai sottovalutate...

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