Pedro Almodovar ha scelto una storia da Nobel, anzi tre storie da Nobel, per concorrere al Festival di Cannes. "Julieta", la sua nuova pellicola, è infatti tratta da tre racconti del premio Nobel per la letteratura Alice Munro. A differenza di altri registi navigati, come Woody Allen e Steven Spielberg, lo spagnolo ha però richiesto che il suo film fosse in concorso: candidamente ha dichiarato di non temere il giudizio e di voler arrivare a quante più persone possibile.
Almodovar, che viene detto il regista delle donne, ha fatto il suo ingresso alla Croisette proprio con cinque donne, per la precisione cinque interpreti di "Julieta": Michelle Jenner, Adriana Ugarte, Emma Suarez, Inma Cuest e una delle sue attrici feticcio da decenni, l'inossidabile e iconica Rossy De Palma. La protagonista della pellicola è ancora una volta una madre: le pellicole di Almodovar, tra sfide, ricordi e rimpianti femminili, risultano sempre molto emozionanti.
Ma le storie, ambientate originariamente in Canada, sono state spostate in Spagna, madrepatria del regista. "Alice Munro è una casalinga che ha passato la vita a scrivere - ha spiegato - Stando a casa e occupandosi della famiglia aveva molto tempo per pensare. Un po' come faccio io quando non scrivo. Le tre storie erano indipendenti, ma io ho deciso di intrecciarle e di spostare il tutto da Canada alla Spagna.
In un primo tempo avevo valutato l'ipotesi di girare a New York, città che conosco meglio del Canada, ma non mi sentivo a mio agio con la lingua inglese. E poi la cultura anglosassone, in cui i figli escono di casa dopo gli studi rendendosi indipendenti, è molto lontana da quella spagnola dove il legame è molto forte anche in età adulta".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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