Dunque Claudio Baglioni sarà il conduttore del Festival di Sanremo. Non solo direttore artistico, cioè responsabile della scelta dei brani in gara, come si è vociferato nelle ultime settimane. Ma ci metterà la faccia: sarà lui (non da solo) a presentare i cantanti. Come si conviene a un artista del suo calibro. Che non poteva nascondersi dietro le quinte e lasciare ad altri il patema d'animo di calcare il famoso (e angosciante) teatro Ariston. Il contratto non è ancora stato siglato, la firma probabilmente verrà apposta lunedì perché molti dettagli sono ancora da definire, però a meno di ripensamenti dell'ultima ora, Baglioni dovrebbe accettare di essere sia conduttore sia direttore artistico. Il condizionale è d'obbligo perché il cantante ci sta pensando da tempo e coltiva molti dubbi, motivo per cui non si è ancora arrivati ancora a ufficializzare la scelta. Anche ieri pomeriggio, mentre cominciava a circolare la notizia della possibile conduzione, lui ha postato una sua foto su Instagram seduto al piano con gli occhi chiusi e la scritta: «Pausa di riflessione...»
Baglioni è infatti insieme un perfezionista e un uomo schivo per cui per lui non è facile accettare un compito che lo getterà nel baillamme festivaliero per tutti i giorni da qui all'inizio della kermesse (dal 6 al 10 febbraio) con una sovraesposizione mediatica che non ha mai avuto per tutti i suoi tour. È questo anche il motivo dello scatenarsi del balletto delle indiscrezioni che hanno tenuto banco per giorni su giornali e siti. Se, alla fine, porrà la firma sul contratto sarà il primo cantautore a condurre Sanremo. Prima di lui altri cantanti ci avevano provato: Morandi ebbe grande successo, ma l'artista di Monghidoro è di tutt'altro carattere, istrionico, divertente, vulcanico. L'altro giorno ha fatto gli auguri al suo compare de i «Capitani coraggiosi» aggiungendo che «se mi chiama, vado una sera... pure in gara se vuole».
A Baglioni verrà dato lo stesso cachet percepito da Carlo Conti lo scorso anno, che ammontava a 650.000 euro, meno il dieci per cento stabilito dal regolamento interno Rai per la diminuzione dei compensi degli artisti: insomma il cantante percepirà meno di 600.000 euro. A cui si aggiungeranno i diritti per lo sfruttamento delle immagini.
Difficile pensare comunque che l'autore di Strada facendo, Questo piccolo grande amore e Signora Lia si prenda tutto il palco da solo: accanto a lui, si vocifera, ci saranno delle presenze femminili, in modo da fare da contraltare, magari una diversa ogni sera, oppure un volto giovane e fresco per tutte le cinque serate come potrebbe essere quello di Lodovica Comello. Si vedrà. Intanto, per il momento, è già un successo che i vertici Rai siano arrivati a una conclusione sul nome e sul progetto: di solito, negli anni passati, il conduttore e il direttore artistico designati (nelle ultime tre edizioni incarnati da Carlo Conti) venivano a conoscenza del loro incarico molto prima e cominciavano a lavorare alla preparazione della kermesse ben prima di ottobre. Comunque, bisogna dare atto che l'idea, almeno sulla carta, è forte e convincente. Ora Baglioni e la squadra che gli sarà affiancata dovranno fare le corse, selezionare i brani in gara, pensare alla confezione dello show che gira attorno all'ascolto dei brani. Certo, la presenza di un monumento della musica italiana, che lo si ami o meno, che si ascolti con piacere o meno «Quella sua maglietta fina», invoglierà tanti big italiani e stranieri a partecipare alla kermesse, sia come ospiti sia in gara.
Quando nel 2014 intonò Questo piccolo grande amore accompagnandosi al pianoforte venne giù l'Ariston. E magari anche quest'anno gli scapperà qualche nota...
Comunque lui non è completamente digiuno di conduzione: nel 1997 si mise in gioco con Fabio Fazio in Anima mia e lo scorso anno ebbero grande successo le due serate evento su Raiuno dei Capitani coraggiosi con lui e Gianni Morandi. Ora se la sua pausa di riflessione sortirà una risposta affermativa, lo rivedremo all'opera.
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