Nessuno di loro è giovane com'era. E allora? L'amicizia non invecchia e regala ad Aldo, Giovanni e Giacomo un punto di dolce e mezzo di malinconia, quasi perfetti per tornare insieme. Il trio comico non era pervenuto, negli ultimi tre anni, ma adesso, dopo la «fuitina» di Aldo, che ha girato un film per conto proprio, arriva Odio l'estate (da giovedì, con Medusa) di Massimo Venier. Un racconto corale dove i vecchi ragazzi della risata, in pista dal 1991, sfoggiano il loro consolidato repertorio, uscendo però dall'orto chiuso della trinità. E aprendosi ai rimpalli della commedia a molti personaggi e con finale amaro, come succede nella vita vera. «Molte delle nostre battute nascono dallo stare insieme tutti i giorni. Alcuni dei nostri sketch nascono proprio dal vivere comune. Ma non è stato amore a prima vista: all'inizio, Giovanni mi detestava. Se siamo rimasti uniti, è merito mio», racconta Aldo Baglio, ieri all'anteprima stampa con sua madre, mescolato ai giornalisti per saggiarne le reazioni.
Anche la sceneggiatura di Odio l'estate è multipla: scritta a dodici mani, sei delle quali sono dei tre attori, gioca il jolly della vacanza con sorpresa. E c'è Aldo, un insicuro che ha la fissa di Massimo Ranieri - qui in partecipazione straordinaria - con una vasta moglie rassicurante (Maria Di Biase) dedita ai tarocchi, che finisce nella stessa villa al mare affittata da Giovanni, bottegaio preciso all'inverosimile, invano redarguito dalla moglie (Carlotta Natoli). Il guaio è che pure Giacomo, dentista con moglie nevrotica (Lucia Mascino) e figlio ribelle al seguito, ha prenotato lo stesso immobile in via dei Tigli. Ognuno vanta un contratto di locazione e si potrebbe risolvere la controversia andando dai carabinieri, a sporgere denuncia contro l'agenzia immobiliare. Per fortuna, un maresciallo simpatico e saggio (Michele Placido, che da giovane fu celerino) li convince a convivere: la villa è grande, fa caldo e meglio dividere il tetto, che tornare a Milano. Dalla convivenza forzata all'amicizia sincera il passo sarà breve, tra capanne costruite sulla spiaggia, bagni a mare e un episodio on the road, dove Aldo, Giovanni e Giacomo finiscono a Follonica, a ripescare il figlio minorenne di quest'ultimo, scappato da un'amichetta danese. Non senza deviare, lungo il ritorno in Puglia, per Santa Marinella, dove si esibisce Massimo Ranieri, idolo di Aldo. «Ci interessava raccontare tipi umani, tratteggiandoli in un equilibrio dolceamaro. Volevamo tornare a raccontare uno spaccato di vita italiana. Tra l'altro, quando girammo Tre uomini e una gamba, nel 1997, era quasi impossibile recitare: enormi lampade ti ustionavano, non facendoti vedere nulla. Ora c'è più tecnica», spiega Giacomo, che in privato è cinefilo convinto e studioso di cinema.
Dopo l'assolo di Checco Zalone, con Tolo Tolo e il duetto comico Ficarra&Picone, con Il primo Natale, sulla scena comica mancava la terna. E le 500 copie di Odio l'estate fanno pensare a qualche aspettativa. «È un film pieno di sentimenti, importante e divertente. Con un colpo di scena finale», commenta Giampaolo Letta, amministratore delegato di Medusa, annunciando la serata di beneficenza legata alla memoria di Carlo Bernasconi, ex presidente Medusa, morto di amiloidosi nel 2001. Far ridere, soprattutto oggi, non è certo impresa da poco, però questi sodali dello scherzo confessano di non avere ricette. «Far ridere? Cerchiamo storie e attori che ci soddisfino, sperando che l'alchimia faccia scattare l'apprezzamento del pubblico», dice Giovanni. «Non abbiamo formule, se non quella d'essere fedeli a noi stessi. Non è che ti metti a ragionare a tavolino», dice Giacomo. «Far ridere è un mistero, fondato sull'affetto del pubblico», dice Aldo.
Dopo il flop di Fuga da Reuma Park (2016) c'è stato anche un ripensamento dei comici sull'importanza di essere diretti da un soggetto esterno alla triade.
E il ritorno alla regia di Massimo Venier, autore di cinque film, due spettacoli teatrali e uno show televisivo del trio. «Con Aldo, Giovanni e Giacomo dal 1997, non ho mai pensato a costruire il successo. Mi piace cercare l'autenticità, con queste tre bombe a disposizione», dichiara Massimo Venier.
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