"Sono una che dà tutto. Nella mia vita c’è una sorta di compagno, o, meglio, una persona che mi sta accanto con affetto e che mi sopporta. Bene, lo sa che cosa facciamo quando ci vediamo, ogni tanto? Intrecciamo le mani e insceniamo un girotondo saltellante. Come bambini impazziti". L'amore secondo Nadia Toffa.
La "iena", che sta continuando la sua battaglia contro un brutto male, si è raccontata a trecentosessanta gradi al Corriere della Sera, parlando della sua malattia, del lavoro e della sua vita sentimentale.
"I capelli sono finalmente ricresciuti e sto tornando a vivere un po' di normalità, ma presto dovrò sottopormi a un nuovo controllo e poi ne avrò un altro ancora. Purtroppo, uno può solo sperare di guarire: è giusto farsi forza, pensare che è il cancro che deve avere paura di te, ma la verità è che per tanti anni avrai sempre paura di una ricaduta", racconta ancora la 39enne di Brescia, che infine ha rilevato di aver denunciato alla polizia postale un hater che le ha augurato la morte: "Non l’ho fatto per me. L’ho fatto perché questi gesti possono ferire profondamente qualcuno più fragile di me.
Penso ai ragazzini che si sentono bullizzati, alle ragazzine che per un insulto su Facebook possono soffrire in modi che nemmeno immaginiamo. Credo che sia una responsabilità che tocca alle persone con una grande visibilità. Bene, cominciamo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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