Rovazzi, un ritorno da "action hero"

La canzone ha il "feat" di Eros Ramazzotti: "L'ho decontestualizzato"

Rovazzi, un ritorno da "action hero"

Chissà, magari conosce qualche segreto dell'arte dell'ipnosi: al posto di farti ondeggiare il pendolino davanti agli occhi, muove il baffo malandrino. La cosa certa è che Fabio Rovazzi, alla fine, ce la fa sempre a coinvolgere vip di ogni tipo nei suoi progetti. Raccoglie i suoi sì, e poi ti spara un video divertente, spettacolare (come no, anche costoso, ma sul tema vige il suo «top secret»), con una storia avvincente e affollato di cameo illustri. Ad esempio Eros Ramazzotti, Gerry Scotti, Luca Ward e Lillo.

E se gli chiedi come vede questa estate musicale piena di collaborazioni insolite (Achille Lauro e Fedez con Orietta Berti, Morandi con Jovanotti, Vanoni con Colapesce e Dimartino) lui prima alza gli occhi al cielo e dice: «Io l'ho sempre fatto», poi aggiunge ecumenico: «Dopo il periodaccio vissuto viene naturale stare insieme, unire le forze, darsi una mano». Insomma, Rovazzi sa prenderti in contropiede.

Lo fa anche questa volta, con il video del brano La mia felicità uscito per le orecchie il 25 giugno scorso e poi sfornato per gli occhi. Una spy story che sa di Mission: Impossibile e tanto altro e che, spiega il protagonista, «segna il mio ritorno dopo due anni, una sfida incredibile a livello creativo. Mi ero fatto fregare da quel to be continued' del penultimo video, stavolta ho piazzato un bel the end' alla fine. Per il prossimo potrò ripartire da zero. La storia? Me ne sono inventata una, tra testo e video, che cerca di raccontare quello che abbiamo vissuto nell'ultimo anno e mezzo». La canzone gira ormai per radio e va dritta al petto: funk dance con basso irrequieto come quando decide di farla Jamiroquai, ritornello infallibile e poi quel featuring con Eros Ramazzotti, al quale spetta un ritornello e un ruolo da quasi attore: «Eros si è messo in gioco da subito. Ci conosciamo dalla famosa scena della molletta sul naso in Faccio quello che voglio, quando si scherzava sulla sua voce nasale. Questa volta interpreta il ruolo di chi d'estate stacca completamente, non ti richiama e vive felice il suo ozio, mentre io sono il tipo che, se mi metti su un'isola deserta, dopo cinque minuti cerco le noci di cocco da spaccare. Ho voluto decontestualizzare Eros da ciò che ha sempre fatto, e penso di esserci riuscito». Nel video Rovazzi è un action hero che deve recuperare (per riportarlo al centro della Terra) uno strano animaletto di nome Dru (somiglianze tra Yoda di Star Wars e un Gremlin), prodigio dell'animatronics, e a proposito: La mia felicità ha coinvolto centocinquanta persone di cast e troupe, nove location diverse tra Los Angeles e la Toscana, tra cui anche una base militare e le Grotte di Pastena vicino a Frosinone, più un lavoro di taglio sci-fi con green screen e, per l'appunto, animatronics hollywoodiana, realizzata da Nick Reisinger, puppet maker della storica Quantum Fx.

«L'idea del video iniziale era una sorta di viaggio nel tempo: andavo al mercato di Wuhan in Cina prima che il tipo acquistasse il pipistrello e lo fermavo. Poi mi sono detto che su questa cosa era meglio non fare ironia».

Anche perché Fabio Rovazzi ha un ruolo decisamente nobile, in tutto questo giocare da pazzoide: «Eh si, piaccio ai bambini, ma non chiedetemi perché. La cosa mi piace però: perché i bambini sono il pubblico più sincero che esista».

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