Ornella Muti sarà la conduttrice della prima serata del festival di Sanremo ma le polemiche sull'attrice sono cominciate già settimane fa, quando il web ha scoperto quello che viene definito "side account" sui social, ossia un secondo profilo con contenuti diversi rispetto al primo. Qui, Ornella Muti promuove prodotti a base di cannabis e si batte per la legalizzazione, insieme a sua figlia Naike Rivelli, attraverso un'associazione da lei stessa fondata. Ma dopo alcune settimane di silenzio sul tema, a ridosso dello start della kermesse la polemica si è riaccesa a causa di uno scatto pubblicato dalla figlia di Ornella Muti e ricondiviso dall'attrice nel suo profilo.
"Mia madre Ornella Muti ha fondato un'associazione culturale che si chiama Ornella Muti Hemp Club, che non vende nulla ma che distribuisce informazioni ai suoi soci su come muoversi nell'ambito medico della cannabis legale in Italia. Volevo chiarire le false informazioni che sono circolate in questi giorni su alcuni media", ha spiegato nei giorni scorsi Naike Rivelli a il Tempo.
La polemica sembrava essersi quietata finché, a poco più di 24 ore dall'inizio del Festival, le due donne hanno forse voluto rintuzzare l'attenzione nei loro confronti con uno scatto che sa di provocazione. Tra una prova e l'altra al teatro Ariston prima dell'inizio della kermesse, Ornella Muti si è mostrata con i bigodini in testa e con al collo, in bella mostra, una collanina in metallo con un ciondolo a forma di foglie di marijuana. Un ciondolo simile, anch'esso esibito con soddisfazione, nello scatto lo indossa sua figlia Naike Rivelli.
Inevitabili le proteste da parte di chi sospetta che il palco del teatro Ariston possa essere strumentalizzato per pubblicizzare la battaglia per la legalizzazione della marijuana. ""Riconosciamo in Ornella Muti un'autorevole artista e grande icona del cinema italiano ma riteniamo improprio il sostegno alla liberalizzazione della cannabis espresso in un post da parte della co-conduttrice di Sanremo", scrivono in una nota i deputati di Fratelli d'Italia Federico Mollicone, commissario di Vigilanza Rai, e Maria Teresa Bellucci, capogruppo in commissione Affari Sociali.
I due esponenti del partito di Giorgia Meloni aggiungono: "Non vorremmo che il festival di Sanremo possa diventare il megafono delle posizioni del fronte della cannabis libera e del referendum. Tanto più di fronte ai recenti fatti di cronaca che vedono coinvolta la sorella di Ornella Muti, Claudia, in una maxiretata per smercio di sostanze stupefacenti. Manteniamo certo un atteggiamento garantista ma la riteniamo un'esternazione impropria. Ricordiamo che l'uso della cannabis in Italia è illegale, se non per uso terapeutico".
La co-conduttrice della prima serata ha replicato alle polemiche durante la conferenza stampa: "Spingo l'aspetto terapeutico della cannabis, non spingo assolutamente l'aspetto ludico della canna: mi spiace della polemica, addirittura pensano che io giri per il backstage donando canne, è triste, mi rendo conto che il cambiamento è difficile".
L'attrice ha aggiunto: "Mi curo omeopaticamente ed è una mia scelta, che grazie a Dio non è vietata, ma ci sono testi e persone più giuste di me per parlare di questi temi, dell'uso della cannabis per i bambini epilettici, le persone malate: non è che un bambino debba fumare una canna, la cannabis è una pianta che dà oli, estratti, è una scelta del paziente se usarla o no. Mia mamma ha avuto anni difficili prima di morire e non sono riuscita a dargliela, ho dovuto rimpinzarla di psicofarmaci che annebbiano la coscienza, l'ho persa senza poterle dire ciao perché non mi riconosceva più". Quindi ha concluso: "Ognuno deve fare quello che si sente, io mi sento bene così, mi spiace che venga confuso, tutto qua".
Rispondendo poi a una domanda, Ornella Muti ha ribadito: "Io non spaccio canne, sono una madre, sono una nonna, sono consapevole dei pericoli, ma credo che legalizzare le droghe leggere sia la cosa migliore. È una cosa complicata da gestire. Ma c'è tutto un giro pericoloso e si trovano cose ben più pesanti: meglio avere la possibilità di ottenere ricette". Quindi, ha concluso: "Il vino lo possiamo bere tutti e nessuno si preoccupa. I ragazzini vanno in coma etilico continuamente. Bisognerà capire legalizzando cosa succederà".
Ma Ornella Muti non è l'unica artista che ha portato a Sanremo la propaganda in favore della cannabis.
In una forma diversa, anche Dargen D'Amico ha dato il suo contributo. Il cantante, quest'anno in gara, si è presentato sul green carpet del teatro Ariston davanti a decine di fotografi con indosso un paio di calzini in bella mostra con una stampa a forma di foglie di marijuana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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