Sanremo, Benigni copia se stesso: cachet da capogiro per monologo riciclato

L'attore protagonista della terza serata del Festival di Sanremo con il Cantico dei Cantici: "Non l'ho mai fatto prima". Ma è una bugia

Sanremo, Benigni copia se stesso: cachet da capogiro per monologo riciclato

Ahi ahi, Roberto Benigni. L'attore è stato protagonista (con oltre mezzora di tempo a disposizione…) della terza serata del settantesimo Festival di Sanremo, portando sul palco del Teatro Ariston il "Cantico dei Cantici", un testo tratto dalla Bibbia.

Il premio Oscar ha assicurato: "Nessuno l'ha mai fatto prima in televisione". Ecco, peccato che è una bugia. E pure bella grossa. Visto che nel 2006 Sat2000 (oggi Tv2000) mandò in onda degli spezzoni di uno show dello stesso Benigni al Teatro Verdi di Terni. E sulle assi di quel palco il comico recitava proprio il "Cantico dei Cantici". Insomma, altro che novità assoluta. La "prova regina" è su Youtube, dove un utente ha pubblicato (in data 10 marzo 2012) lo spettacolo "incriminato" risalente al 13 febbraio 2006.

Lo show alla kermesse sanremese, peraltro, porta con sé altre polemiche, visto che Benigni ha fatto eco a Junior Cally e Viito, attaccando ironicamente Matteo Salvini: "Non solo televoto, giuria demoscopica, giuria sala stampa, giuria dell'orchestra, quest'anno al festival di Sanremo si può votare anche via citofono...In via Matteotti c'è uno che canta". Quindi, la pomposa presentazione del Cantico dei Cantici: "Stasera anche io vi voglio fare una canzone, perché è la serata delle cover. Vorrei presentare la canzone più bella. Ho cercato, alla fine l'ho trovata. La canzone delle canzoni. Il Cantico dei Cantici che sta nella Bibbia. La prima canzone scritta nella storia dell'umanità. Una canzone d'amore, che esalta proprio l'amore fisico. E non è mai stata fatta in televisione. È l'apice, la vetta della poesia di tutti i tempi, una meraviglia dell'umanità".

Ora, in rete – e non – è scoppiato un putiferio. Sono infatti molte le persone che si chiedono se sia giusto dare un cachet stellare da 300mila euro al regista e sceneggiatore per una performance riciclata. "È la canzone più bella del mondo.

È la canzone più bella mai scritta nella storia dell’umanità. Risale a 2400 anni fa, altro che settantesimo anniversario del Festival. Un capolavoro, che non è mai stato fatto o cantato in televisione". E invece…

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