Dopo le pesanti critiche per il suo cachet stellare per il Festival di Sanremo, Carlo Conti ha deciso di chiarire una volta per tutte la sua posizione e il suo compenso.
Sul numero di Chi in edicola da mercoledì 1 febbraio, il direttore artistico del Festival di Sanremo mette un punto ad una serie di attacchi che il pubblico gli ha riservato nel corso di queste settimane. In particolare, i telespettatori hanno accusato Conti di non essersi minimante interessato alle emergenze degli italiani e di essersi "intascato" 650 mila euro per soltanto cinque sere di Festival. "Mi dispiace molto - spiega Carlo Conti -. Comprendo il sentimento che parte da un disagio che c’è nella società, ma bisognerebbe sapere i fatti. Non perché un giornale fa un titolo e scrive una cifra allora è quella giusta e viene cavalcata in maniera populistica. Ci sono altri modi in cui ciascuno di noi fa qualcosa per chi vive un'emergenza ed è bello se rimane privato. Se quello che devolvo in beneficenza lo devo rendere pubblico per farmi bello, allora perderebbe di quella forza che parte da un comandamento: 'Ama il prossimo tuo'".
Carlo Conti, nella lunga intervista per Chi, continua su questa linea: "Se voglio fare qualcosa di importante per gli altri mi sento più ricco se non lo faccio sapere. Ho sempre pensato di dover restituire la grandissima fortuna che ho avuto nella vita e nel lavoro. Quello che mi dispiace è l’attacco personale, gratuito, senza sapere le cifre, senza sapere che negli ultimi due anni il Festival ha prodotto ricchezza per la Rai, senza sapere che molti programmi si ripagano con la pubblicità non attingendo minimamente al canone anzi portando utili importanti".
"Chi ha visto i miei precedenti Sanremo - aggiunge Conti - sa che c’è stato tanto sociale, tante riflessioni che abbiamo lanciato, dalla musica di Ezio Bosso alla famiglia più numerosa d'Italia o al racconto di un detenuto. Anche quest’anno ci saranno tanti riferimenti al mondo reale, ci sarà uno spazio ancora più grande perché sono successe tante cose e il Festival deve avere questa vocazione non partitica, ma politica e sociale".
Carlo Conti, poi, parla anche della scelta di Maurizio Crozza di fare la copertina di Sanremo ogni serata del Festival: "Sono stato io a proporglielo e, le svelo un segreto, glielo avevo già chiesto l’anno scorso perchè mi piaceva avere una confezione comica
di quel tipo e la copertina è il marchio di questo fuoriclasse". E per quanto riguarda i contenuti degli interventi del comico, Conti conclude: "Non ci sono freni, non c’è censura, non c’è mai stata".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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