L'affair Junior Cally a Sanremo continua a tenere banco tra artisti, politici e chiacchiere da bar. Il cantante, accusato di sessismo, è ancora in dubbio sulla sua partecipazione al Festival e queste ore sono decisive per una risposta definitiva all'opinione pubblica. Intanto, le artiste che saranno in gara sul palco dell'Ariston dal prossimo 4 febbraio hanno voluto esprimere la loro opinione, tendenzialmente in favore del giovane rapper.
L'Italia è spaccata come nemmeno in campagna elettorale. Mezzo Paese chiede l'esclusione del cantante, veicolo di messaggi sbagliati e sessisti nei confronti delle donne in alcune sue canzoni del passato. Mezzo Paese ne difende la libertà di espressione e condanna la censura, invocando un festival di Sanremo libero. Le cantanti protagoniste della 70esima edizione propendono per questa seconda opzione. Chi ha deciso di esporsi per dare il suo endorsement a Junior Cally, tra le altre, è Levante: "Che il linguaggio dell'hip hop sia estremo, violento, anche sessista, lo sappiamo dagli anni '80. Se ne accorse perfino l'Ariston con le polemiche che accompagnarono l'arrivo di Eminem nel 2001."
La cantante non nega che alla base delle polemiche ci sia una verità ma non ammette l'esclusione per censura, lei che a Sanremo sarà in gara con il brano Tiki bom bom, un inno contro ogni forma di discriminazione. "Non si censurano le canzoni, nemmeno dei rapper, tanto meno si censura qualcuno per quello che ha fatto, detto, scritto, cantato in passato", afferma Levante. La cantautrice siciliana ha commentato anche la polemica sulla poca partecipazione femminile nella gara, ma anche in questo caso non si sente di appoggiare i malumori: "Sono contro le quote rosa, voglio essere in gara perché valgo." La frase di Amadeus in conferenza stampa, invece, viene da lei apostrofata come "infelice" ma Levante giustifica il conduttore per l'emozione del momento.
Dello stesso tenore di Levante sono anche le dichiarazioni di Irene Grandi, che sarà in gara con il brano Finalmente io. "Non torno a Sanremo per fare la brava bambina. Anzi, difendo quelli che vengono accusati di essere cattivi bambini. Penso a Junior Cally: l'arte, anche le nostre canzonette, devono essere libere", dichiara Irene Grandi, che porta esempi concreti di artisti che hanno utilizzato terminologie forti, anche sessiste e violente, nei loro brani e nelle loro opere, ma che non hanno subito la polemica di Junior Cally. Cita Vasco Rossi, cita Stanley Kubrik ma anche Jim Morrison e Cecco Angiolieri.
Non si intromette nella polemica, invece, Rita Pavone mentre non si tira indietro Ornella Vanoni, che non sarà in gara ma sarà comunque presente a Sanremo.
La rossa cantante milanese parteciperà alla serata dei duetti in coppia con Alberto Urso (in gara) e ha affidato il suo pensiero a un tweet: "Sono i giovani sani di mente, e ce ne sono tanti, che devono bloccare la partecipazione di Junior Cally perché questa è la musica che li dovrebbe rappresentare, è terribile osceno."Sono i giovani sani di mente e ce ne sono tanti che devono bloccare la partecipazione di Junior Cally perche questa e’ la musica che li dovrebbe rappresentare, e’ terribile osceno
— Ornella Vanoni (@OrnellaVanoni) January 22, 2020
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