Santoro si candida a tutto: da viale Mazzini a La7

Vuol dirigere la tv pubblica e portare il suo talk show sulla rete Telecom

Santoro si candida a tutto: da viale Mazzini a La7

Ma, allora, caro Santoro, vuoi dirigere la Rai, o presentare il tuo talk su Sky o presentarlo su La7? Vabbé il successo, vabbé le indubbie capacità, però ormai i doppi o tripli incarichi li hanno aboliti pure per i politici più bulimici... Nel giro di pochi giorni, l’anchorman si è candidato a tutto: a direttore generale della Rai in tandem con Carlo Freccero che dovrebbe esserne il presidente e, in contemporanea, a consolidare il suo progetto di tv libera e indipendente, trasmessa, oltre dal network di reti locali, da Cielo (digitale terrestre) e da SkyTg24 (satellite), anche da un canale generalista come La7.

Santoro, si sa, è un provocatore nato - e al suo giochino fanno finta di credere solo i suoi fan - però oggi presenterà ufficialmente la sua autocandidatura (assieme a Freccero) al massimo vertice della Tv pubblica, da dove è uscito ormai un anno fa, al Festival di giornalismo di Perugia. Ne ha spiegato i motivi ieri a Tv Talk, la trasmissione di Raitre dedicata alla Tv: «Io e Carlo - ha detto - abbiamo tutte le carte in regola per coprire questi incarichi.

Ci presentiamo pubblicamente, senza ipocrisie, voglio vedere se tirano fuori persone che hanno curriculum migliori del nostro». Insomma, una sfida diretta al Governo (e ai politici che tengono sotto controllo la Tv di Stato) che, attraverso il ministro Giarda, ha fatto sapere l’altro giorno di non aver tempo e modo di riformare i criteri di nomina della governance della Rai, ma di procedere almeno a delle nomine di persone competenti attraverso la pubblicazione dei curricula dei candidati. Però, già che c’è, l’anchorman conferma - sempre a Tv Talk - la notizia data dal Giornale: e cioè che starebbe trattando con La7 per portare su quella rete il talk Servizio pubblico. Aggiungendo il particolare che la rete di Telecom Italia si andrebbe ad aggiungere al gruppo di altri canali (oltre ai siti) che già trasmettono il programma.

«Io con l’esperimento di Servizio pubblico - racconta - ho trovato la mia indipendenza, non intendo tornare indietro, se qualcuno vuole partecipare la nostro progetto ben venga, ma io sono e resterò l’editore di me stesso».

Insomma, La7 sarebbe una semplice mezzo di trasmissione di un programma preso a scatola chiusa (come lo è su Sky). Ma quali sarebbero le conseguenze di quest’operazione? Indebolire Piazza pulita, il talk di Formigli in onda al giovedì e togliere ascolti a Telelombardia e alle reti locali che per prime e con coraggio hanno aderito al progetto di Santoro: per lo spettatore, infatti, è più semplice fermarsi su La7 piuttosto che andare a «scanalare» sui numeri più alti del telecomando. Ma questo si vedrà nella prossima stagione se le trattative tra il giornalista e Giovanni Stella, ad di Telecom Italia media, andranno in porto e non si areneranno sulla questione della totale libertà (implicita nel pacchetto chiavi in mano) che Santoro continua a pretendere e che ha fatto saltare l’accordo la scorsa estate.

E sempreché il mondo non si ribalti dall’oggi al domani (ve l’immaginate che farebbe il Pdl?) e Monti accetti il ticket Santoro-Freccero, perché in quel caso Michele si «sacrificherebbe» per il bene dell’azienda pubblica.


Per non farsi mancare nulla, l’anchorman multitasking oggi sarà anche a In mezz’ora su Raitre dalla Annunziata. Insomma, la perfidissima Tv pubblica che l’ha cacciato dalla porta, lo fa rientrare dalla finestra e gli apre il microfono per annunciare la sua candidatura a dirigere se stessa.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica