Non è la prima volta che una serie televisiva statunitense viene presa di mira da critici che la ritengono in odore di antipatie islamiche. Se era successo in passato con 24, al centro del mirino c'è oggi Homeland.
Lo show, trasmesso negli Stati Uniti da Showtime e arrivato in Italia sul canaele satellitare Fox, si svolge attorno alla figura di Nicholas Brody, un ex marine convertitosi all'islam durante un lungo sequestro e sospettato di avere voltato le spalle al suo Paese. Accanto al personaggio interpretato da Damian Lewis, Carrie Mathison, un'agente della Cia.
Negli Stati Uniti la serie è arrivata ormai alla terza stagione. Già in precedenza alcuni gruppi d'opinione avevano criticato il fatto che il personaggio principale di Homeland, negativo, fosse un americano convertitosi all'islam.
La rivista The Atlantic aveva risposto confutando la tesi e sottolineando che semmai Homeland è una serie che mette in discussione i ruoli "tradizionali", fissi in una dicotomia in cui l'americano è sempre il buono, mentre arabi e musulmani sono dipinti come gli antagonisti della situazione. Una tesi sostenuta da più parti.
Il sito Salon, che ieri ha scritto della polemica, ricorda che le posizioni che Brody esprime nel telefilm erano state motivate più con un avversione alla politica dei droni del governo americano che con un avvicinamento all'islam radicale. Per questo le critiche a Homeland erano poi scemate.
A riattizzare le critiche la figura di Fara Sherazi, analista della Cia interpretata dall'attrice iraniana naturalizzata britannica Nazanin Boniadi.
Nella prima puntata della terza stagione Saul, l'agente della Cia che nel telefilm ha il ruolo di mentore di Carrie, una dei protagonisti, critica Fara per la sua scelta di vestire il velo islamico (hijab) sul lavoro, definendola "irrispettosa".
Se il produttore della serie, Alex Gansa, ha già detto
in un'intervista che il personaggio di Fara è "conflittuale", diviso tra la sua identità e la lealtà verso gli Stati Uniti, c'è chi si chiede se non sia un trucco a buon mercato per creare scandalo (e attirare pubblico).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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