Nel 1955 tutti i sabato sera l'Italia si fermava... La gente si radunava persino nei teatri per guardare alla (ancora imberbe) tv quel mago dell'intrattenimento di Mike Bongiorno che buttava là la celebre frase: «Lascia o raddoppia?». La Rai fu costretta a spostare il programma al giovedì perché la gente non usciva più di casa, facendo crollare gli incassi dei locali. Oggi ci sono i telequiz che si giocano tutto sugli ascolti come Chi vuol essere milionario di Gerry Scotti e Avanti un altro di Bonolis. La tv e la cultura popolare sono i migliori testimoni dei cambiamenti sociali, come racconta il libro fotografico 60 anni di Tv Sorrisi e Canzoni (Mondadori) sfogliando la storia dello spettacolo dal 1952 (quando non c'era ancora la tv ma impazzava la radio) ai nostri giorni.
Oggi ci sono i megaconcerti con tante superstar, nel 1962 Ezio Redaelli ebbe la genialata di portare i «divi» della canzone in mezzo alla gente e inventò il Cantagiro, dove la folla si riversava nelle strade per veder passare su lussuose macchine Celentano e Lucio Dalla, Gianni Morandi e gruppi beat come L'Equipe 84. Molti ai nostri giorni menano vanto dei loro «arditi» incroci musicali, ma è una tradizione antica come il mondo, e comunque da noi fece epoca, nel 1983, la scelta di Pavarotti (definito «il tenore più popolare e pagato del pianeta») di dedicare un intero disco, Volare, all'amico Domenico Modugno, con una speciale versione di Nel blu dipinto di blu. Negli anni '60 e '70, al posto dei talent show andavano di gran moda le gare musicali (tra cantanti famosi) come Canzonissima, che nel 1973 - vinse Gigliola Cinquetti con Alle porte del sole - compiva trionfalmente diciott'anni, mentre Mike Bongiorno era ancora in sella come re del quiz con Rischiatutto.
Non tutti ricordano che Amici, al debutto, era condotto da Lella Costa, cui Maria De Filippi subentrò nel settembre 1992 lanciando poi, quattro anni dopo, Uomini e donne che solo nel 2000 vira verso il corteggiamento in studio inventando la famigerata figura del tronista. Prima di diventare l'uno il guru di Striscia la Notizia e l'altro il guru (sic) del Movimento 5 stelle, Antonio Ricci e Beppe Grillo facevano coppia (l'uno autore, l'altro comico) a Fantastico, il megashow di Raiuno che arrivò a raccogliere fino a 25 milioni di telespettatori (oggi i record li fanno le partite di calcio o il recente show di Celentano che ha superato i 9 milioni di telespettatori ma allora, senza tv satellitari, analogiche e web, l'offerta non era così diversificata). Ricci poi lancerà una nuova forma di spettacolo con Drive in e le sue pazze caricature (valga per tutti Faletti che interpreta Vito Catozzo) e Paperissima.
Da Nando in Un americano a Roma all'inflessibile vigile urbano de Il vigile, Alberto Sordi con le sue macchiette ha segnato la nostra storia e nessuno è riuscito ad emularlo, nonostante la valanga di ottimi comici e attori brillanti sfornati dal cabaret e dal cinema. Guardando 60 anni di spettacolo si trovano anche tante novità. Tra le più importanti l'avvento dei reality con i loro personaggi in cerca di fama e quelli che hanno sfondato persino al cinema come Luca Argentero e Pietro Taricone. Il fenomeno più nuovo della nostra tv, anche grazie al proliferare dei canali satellitari, è l'esplosione di fiction (eredi degli sceneggiati) e telefilm. Dalle fiction che hanno fatto il botto come Il capo dei capi o Elisa di Rivombrosa ai mille telefilm che vantano ciascuno uno zoccolo duro di fan come i vari CSI, E.R., Friends e Sex & The City che, al debutto su TeleMonteCarlo fece registrare uno share record di oltre il cinque per cento.
Cosa non si fa per la tv.
Antonella Clerici, regina dei programmi culinari che oggi imperversano sui canali Sky, in una pausa de La prova del cuoco si fece fotografare per la rivista InTavola prima con un polipo in testa (chiedendo però una cuffia per i capelli) e poi con uno sgombro crudo in bocca (qui patteggiò una «mentina salva-alito») da mangiare immediatamente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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