Enrico Vanzina si schiera con Checco Zalone e difende il diritto alla satira. Lo sceneggiatore e produttore, dalle colonne del quotidiano Il Messaggero, invia un messaggio in favore del comico, travolto dalle polemiche da quando è online il video di Immigrato, la canzone che anticipa l’uscita al cinema del suo prossimo film Tolo Tolo (nelle sale dal primo gennaio 2020) e che ironizza nel consueto stile corrosivo e politicamente scorretto di Luca Medici sull’emergenza dell’immigrazione.
"Non appartengo – scrive Vanzina – alla categoria degli indignati. Ogni tanto, però, qualcosa mi indigna. Per esempio: la crociata dei politicamente corretti contro la canzone di Checco Zalone sul tema dell’immigrazione". Nonostante le due milioni di visualizzazioni su Facebook e il milione e mezzo su YouTube, il videoclip di Immigrato è stato presa di mira da alcuni utenti che lo accusano di razzismo. Baobab Experience, l’associazione romana che lotta per il riconoscimento dei diritti umani dei migranti, lo ha definito “banale spazzatura per il mercato delle festività” che “è ad uso e consumo dei populisti”. "Poi uno dice – ha scritto sui social Luciano Giustini, docente di Comunicazione e Digital Media all’Università di Roma Tor Vergata – da dove viene il razzismo…".
“Checco Zalone mette in scena l’italiano medio”
"Zalone – secondo Vanzina – mette in scena il lamento di un modestissimo italiano medio che si sente accerchiato dal mondo dell’immigrazione. Ripeto ancora: Zalone lo mette in scena, non dice di condividere il pensiero del suo personaggio".
Il maggiore dei due fratelli, che con le loro commedie e i celebri “cinepanettoni” hanno attraversato e segnato il mondo culturale italiano come pochi altri, definisce Immigrato un lavoro di “attualità pura” che entra a gamba tesa nell’attuale dibattito politico sull’argomento con un’operazione “molto sofisticata”. "E lui – aggiunge Vanzina riferendosi a Checco –, che osserva da umorista, ha tutto il diritto, quasi l’obbligo di farlo". "Per molti integralisti della correttezza – nota lo sceneggiatore – non ne ha facoltà".
"La satira – conclude Enrico – è la linea di demarcazione assoluta tra una democrazia e una dittatura. Un Paese che non sa accettare la satira è un buco nero. Un Paese è serio se sa ridere di se stesso". Un parere diverso da quello espresso proprio nei giorni scorsi da Fabio Volo. Ospite di Otto e Mezzo su La7, il conduttore e scrittore ha definito Immigrato “un’operazione commerciale”.
"Acchiappa il razzista che non capisce di essere preso in giro e l’antirazzista – ha detto Volo a Lilli Gruber –. Checco Zalone non è un politico, deve portare la gente al cinema ed usa il politicamente scorretto, che tra l’altro io amo”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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