"Viaggiare nel tempo o in un buco nero? Niente è impossibile"

La fantascienza immagina cose strabilianti, ma non è solo fantasia. Il fisico spiega perché

"Viaggiare nel tempo o in un buco nero? Niente è impossibile"

Cosimo Bambi, fiorentino, classe 1980, cervello fuggito a Shanghai dove insegna Fisica all'Università di Fudan, e dove spera di tornare in ottobre («ero rientrato per la pausa invernale, non sono più ripartito...»), in Cina fa soprattutto ricerca in ambito astrofisico: «Mi occupo di buchi neri e di test di relatività generale, per vedere se ci siano evidenze di deviazioni dalla teoria». Ci sono? «No» dice, ricordando che «sono sessant'anni che noi fisici ci proviamo» e, quindi, «prima o poi qualcuno troverà un'anomalia». In attesa di realizzare questo sogno, che «potrebbe essere l'inizio di un nuovo filone di ricerca», Bambi si è dedicato ai sogni fantascientifici diventati realtà, ma solo nei film di fantascienza: dalla vita su altri pianeti alle astronavi che viaggiano alla velocità della luce, dalla possibilità di entrare in un buco nero a quella di viaggiare avanti e indietro nel tempo. È arrivato alla conclusione che Niente è impossibile (ilSaggiatore, pagg. 198, euro 17), o quasi...

Come le è venuta l'idea di occuparsi dell'impossibile?

«La relatività generale e teorie fisiche affini si sentono in molti film, e sono anche un po' miticizzate, ma spesso non è chiaro quali siano le previsioni della teoria, e quale la parte di fantasia. Serviva una specie di bilancio tra fisica e fantascienza, anche se tante cose poi non sono né l'una né l'altra, perché tante cose non si conoscono».

Una soluzione diplomatica?

«No, questo è il modo in cui i fisici stessi procedono, consideri tanti scenari e poi vai a vedere le osservazioni. La fisica del '900 è strana, e certe cose sono controintuitive per la fisica percepita nella vita di tutti i giorni».

Per esempio che il tempo non scorra in modo uguale per tutti e quindi qualcuno possa invecchiare più velocemente di un altro, come in Navigator o Interstellar.

«Il tempo scorre a velocità diverse a seconda del moto o del campo gravitazionale mentre, per come lo percepiamo noi, dovrebbe essere assoluto. Ma questa non è fantascienza, è vero. La prova è nei satelliti gps che, ogni giorno, misurano queste piccole differenze rispetto agli orologi sulla Terra e, infatti, devono continuamente essere sincronizzati».

Si parla perfino di extradimensioni temporali.

«Dal punto di vista matematico è stata considerata anche questa possibilità però, di solito, quando si parla di extradimensioni si pensa allo spazio».

Esistono altre dimensioni?

«Personalmente sono scettico, però tanti miei colleghi la considerano un'ipotesi molto seria. E quello che non si può escludere, non si esclude».

Saremmo come gli abitanti di Flatlandia, che non si accorgono delle altre dimensioni?

«Non si sa perché non le percepiremmo, però sì, potremmo essere come loro. Magari esiste anche un'extradimensione in cui viaggiare molto più velocemente».

Per muoverci avanti e indietro nell'universo?

«In Star Trek l'astronave viaggia velocissima grazie alla propulsione a curvatura, in Star Wars c'è l'iperspazio: sono situazioni in cui ci si può muovere velocemente da una parte all'altra della galassia, delle scorciatoie, modelli che potrebbero essere possibili oltre la relatività generale».

Ma di fatto?

«Li vedo improbabili. In Interstellar c'è il wormhole, un cunicolo, un buco che ci fa entrare da una parte dell'universo e uscire da un'altra, molto più lontana, senza bisogno di viaggiare alla velocità della luce. I wormhole non sono esclusi dalla relatività generale, anche se non sappiamo se ci siano davvero».

Un wormhole sarebbe possibile?

«Diciamo che, senza eccessi, un wormhole sarebbe utile, una strategia semplice per andare da una parte all'altra dell'universo. Non a caso, in Interstellar il wormhole è vicino a Saturno, per poter andare in un'altra galassia. E non può essere escluso».

Che cos'altro non è escluso?

«Viaggiare nel tempo. Detto così sembra folle, ma la relatività generale ha soluzioni in cui si può andare indietro nel tempo e poi tornare al punto di partenza. Questo non significa che sia possibile...»

Come in Ritorno al futuro? Non si viola il principio di causalità?

«Dal punto di vista della relatività generale si può. Per quanto riguarda la causalità, un principio è un principio, poi un giorno ci si accorge che può essere violato, e allora diciamo che ci si sbagliava... Comunque c'è uno stratagemma, il multiverso, universi paralleli in cui si può viaggiare nel tempo senza violare la causalità dell'altro universo».

Nei film non mancano mai alieni e buchi neri.

«Il buco nero piace nei film, ma piace anche ai fisici. Perché è una cosa strana, estrema: che cosa ci sia dentro, beh, lascia spazio a tanti scenari, può esserci un altro universo, o qualcosa di perfino più strambo, che non possiamo immaginare, perché le previsioni della relatività generale sono poco plausibili dove c'è una singolarità. Come non possiamo immaginare la nascita dell'universo».

E gli alieni? C'è vita intelligente su altri pianeti?

«Non è improbabile, ma il problema è la distanza: l'universo non pullula di vita intelligente, se siamo sparsi qua e là potremmo rimanere per sempre disconnessi, un po' come nel Medioevo».

Servirebbe l'astronave di Star Trek?

«Questi stratagemmi li vedo difficili da realizzare, ma chi lo sa. Nessuno sa che cosa sia la fisica, bisogna esplorarla».

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