Per un lungo periodo Victoria Cabello è stata assente dal piccolo schermo a causa della malattia di Lyme, diagnosticatale dopo numerose visite durante le quali i medici l’avevano liquidata sostenendo che il suo fosse un problema psicologico.
Solo quando una equipe medica del reparto infettivi dell’ospedale Sacco di Milano ha capito quale fosse il vero problema della Cabello, ha potuto dimostrare di non essere pazza. “Grazie a tutti loro io mi sono curata: non riuscivo più a parlare, ad articolare la parole – ha ricordato in un’intervista per Mezz’ora con il Corriere - . Uscivo di casa e non ricordavo se avevo spento gas, chiuso la porta... dovevo scrivermi tutto ero veramente malridotta”.
Ci è voluto un anno e mezzo prima che qualcuno comprendesse il suo reale stato di salute e a contribuire a questo ritardo, secondo Victoria Cabello, c’è stata una “questione di genere”. “Ho trovato in tutto questo la prova che esiste una questione di genere. Ho dovuto pagare il fatto di essere una donna: se fossi stata un uomo non mi avrebbero dato della pazza, in sindrome premestruale o della depressa – ha aggiunto - . Questa cosa l’ho vissuta sulla mia pelle e posso dire con assoluta certezza che venivo costantemente liquidata dicendomi che il mio era un problema psicologico, quando oltre alla sindrome di Lyme mi hanno poi trovato tutta una seria di altre coinfezioni”.
Quella malattia, trasmessa da una zecca che non arrivava dal suo cane, costrinse Vittoria Cabello ad un periodo di isolamento che, oggi, sta rivivendo a causa del lockdown. “Questa situazione di quarantena l’ho vissuta per un lungo periodo, questa volta però trascorro l’isolamento stando bene, questo è già per me un traguardo”, ha spiegato tornando con la memoria al periodo della malattia.
La sindrome di Lyme, infatti, la rese incapace anche di muoversi. “[...
] Un periodo in cui mi sono ammalata gravemente e mi sono dovuta per un lungo periodo chiudere in casa – ha continuato a ricordare - , in primo luogo perché ero proprio impossibilitata, a un certo punto addirittura a camminare”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.