"La vodka in mano, la sostanza in bagno…". Monologo choc di Grignani

Sul palco de Le iene, Gianluca Grignani si è messo a nudo e ha raccontato un episodio molto forte dal suo passato per rinascere e guardare al futuro

"La vodka in mano, la sostanza in bagno…". Monologo choc di Grignani

Gianluca Grignani è stato protagonista di un lungo monologo andato in onda nell'ultima puntata de Le iene. Il cantante si è messo a nudo e ha rivelato le sue più intime debolezze davanti alle telecamere, con un atto di grande coraggio che ha spiazzato molti. Nessuno si sarebbe aspettato quel "coming-out" diretto, senza troppi fronzoli, dal quale ora Gianluca Grignani vuole ripartire per costruire il suo nuovo futuro.

"La bottiglia di vodka volteggia nella mia mano lungo il soppalco della villa che si affaccia sulla collina di vigneti. Indosso una vestaglia blu. La sostanza è nascosta sapientemente in bagno: ogni tanto la vado a trovare, per non cedere a qualcosa che neanche io so cosa è. L’alcool non fa effetto, non mi calma...", esordisce Grignani nel silenzio assordante dello studio de Le iene.

Il monologo poi prosegue: "Lo spazio che separa il soppalco dal pavimento è come la caduta dalla cima dell’Everest al fondo della Fossa delle Marianne. Il mio cervello srotola immagini e pensieri in quest’ordine: padre, madre, figli, lavoro, amici. Mi sento cadere, ma il mio corpo è ancora lì. Fermo. Immobile. Grido: 'La mia vita per un motivo…aiuto!'". Non dev'essere stato facile per Grignani, che l'ha fatto con un obiettivo molto chiaro: "Mi sono messo a nudo, vi ho raccontato quello che ho lasciato alle spalle. Spero così di aver guadagnato la vostra fiducia in quanto a sincerità".

Il cantante spiega poi che si tratta di un episodio della sua vita che, però, pare inquadri uno dei periodi più bui vissuti da Grignani, che ora si è messo quella parentesi alle spalle ed è pronto a ripartire, guardando con ammirazione alla generazione dei giovanissimi di oggi, quella dei post-Millenials e identificando se stesso e la sua generazione in una massima: "Non date mai ad un poeta in mano una chitarra, vi racconterebbe quello che i poeti nascondono in fondo al fiume della tristezza e il resto del mondo potrebbe scambiarlo per un grido di guerra".

I giovani di oggi, invece, "quelli che non hanno mai avuto bisogno dei libri perché hanno sempre avuto un computer, quelli che per loro è normale che il telefono faccia tutto tranne il caffè", vengono da Grignani identificati come quelli "capaci di rendere tutti uguali nelle differenze, la generazione del cambiamento, la mano del futuro".

Per loro, Gianluca Grignani immagina un futuro diverso dal suo e da quello raccontato nella canzone Hotel California, un futuro in cui "anziché rimanere incastrati in un futuro senza immaginazione come nella versione originale, ci troveremo tutti, nessuno escluso, di nuovo nel deserto, liberi, ma con l’orizzonte davanti e con un inferno di fuoco ormai alle spalle".

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