Alla Spezia tra droga e baby prostitute

Alberto Vignali

da La Spezia

Ancora un giro di prostituzione, ancora minorenni e droga, ancora uno scandalo nella «Spezia Bene», quella che di giorno viaggia in auto di lusso, tra professionisti ed uffici, ma che di notte vive squallide storie che sfiorano la violenza. Non si sono ancora chiusi gli echi sul caso della «baby squillo», che tanto ha fatto discutere negli anni passati, una vicenda che è appena agli inizi del suo iter giudiziario col rinvio a giudizio degli imputati, che in città si torna a parlare di un nuovo caso di droga e di istigazione alla prostituzione. E, come nel precedente, ci sono dei minorenni, delle minorenni per la precisione, coinvolti. L'inchiesta è ancora in una fase «non ufficiale», come è stato possibile apprendere, raccogliendo frammentarie informazioni che trapelano dallo stretto muro di riserbo. Ma è certo che la squadra mobile della questura spezzina sta indagando su un caso particolarmente delicato in cui sono coinvolte della «baby squillo».
Tutto è iniziato grazie a fonti confidenziali che hanno aperto la pista alla polizia su un locale pubblico del centro cittadino frequentato da ragazze minorenni dedite al consumo di stupefacenti, in particolare di hashish e di marijuana, ma anche droge più pesanti. Ma la droga sarebbe soltanto la scusa, da parte di maggiorenni senza scrupoli, per far perdere il controllo alle giovani e approfittare della situazione per accompagnarle in un appartamento del centro dove, sotto l'effetto degli stupefacenti, verrebbero consumate vere e proprie orge, chiaramente con altre persone coinvolte. Personaggi disposti a pagare bene pur di avere l'occasione di partecipare ai «banchetti» di sesso organizzati con le giovanissime. Il tutto girerebbe anche su cifre superiori ai mille euro a serata, con la conferma che dietro a questa storia, così come nel recente passato, ci sarebbe un mondo di persone «rispettabili» con una discreta la disponibilità economica.
In parole povere si tratterebbe di un'organizzazione dedita allo sfruttamento delle minori che verrebbero indotte alla prostituzione, oltre che allo spaccio di droga. La squadra mobile avrebbe già individuato sia il locale pubblico sia l'appartamento dei festini. Quest'ultimo si troverebbe in via Prione, non molto distante dal locale teatro degli incontri tra le ragazzine e i loro «accompagnatori». In pieno centro storico, nella via pedonale, quella dove tutti i giorni, anche la sera, si riuniscono i più giovani per passeggiare con gli amici.

Le indagini sono tuttora in corso e potrebbero esserci degli sviluppi a breve termine, sviluppi in cui si ipotizza anche l'uso di tecnologie digitali per filmare le situazioni più estreme e poi farle viaggiare anche su internet.

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