Anche per quest'anno stessa spiaggia, stesso mare e niente massaggi. Chi viola il divieto rischia multe salatissime, fino a 2.000 euro per esercizio abusivo della professione.
Il sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha firmato il rinnovo dell' ordinanza che prevede una serie di misure «per la tutela dell' incolumità pubblica dal rischio derivante dall'esecuzione di massaggi lungo i litorali». In sostanza il provvedimento vieta di offrire a qualsiasi titolo prestazioni riconducibili a massaggi estetici o terapeutici «da parte di soggetti ambulanti al fine di salvaguardare la salute dei cittadini dai rischi derivanti da prestazioni effettuate in luogo non autorizzato da soggetti che non sono in possesso di comprovata preparazione e competenza».
Toccherà ai sindaci delle cittadine coinvolte imporrre il rispetto dell'ordinanza in collaborazione con i gestori degli stabilimenti balneari. Sono proprio i gestori pubblici o privati a dover segnalare alle competenti autorità le eventuali violazioni. Lo scorso anno, ad esempio, sulla spiaggia di Lignano ad una cinese che praticava massaggi ai bagnanti è stata comminata una multa di 2.500 euro dalla Guardia di finanza.
«L'ordinanza è un importante segnale di attenzione nei confronti della salute delle persone. I pericoli derivanti dai massaggi effettuati da ambulanti senza preparazione né parametri igienico- sanitari al costo pochi euro possono essere molto seri e sono spesso sottovalutati dai cittadini.-spiega il sottosegretario Martini- L'assenza di una specifica igiene delle mani può infatti favorire la trasmissione di infezioni e l'utilizzo di creme o unguenti inadeguati può scatenare reazioni allergiche e di fotosensibilizzazione della pelle. Inoltre le persone affette da patologie dell'apparato vasculo-linfatico e osteoarticolare se sottoposte a massaggi da persone incompetenti possono andare incontro a complicanze anche gravi. Al fine di evitare che si verifichino situazioni di rischio per la salute dei cittadini e dei milioni di turisti che ogni anno scelgono l'Italia come meta per le loro vacanze, chiedo la collaborazione dei sindaci dei comuni interessati, oltre che dei gestori di tutti gli stabilimenti balneari.
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