La visita ai parchi cittadini non può escludere Villa Imperiale Cattaneo a Terralba, con la sua storia plurisecolare. Costruita alla fine del XV secolo, per conto di Lorenzo Cristoforo Cattaneo, ha ospitato il re di Francia Luigi XII nel 1502. Passata alla famiglia Salvago e, successivamente, agli Imperiale di Sant'angelo, è ora sede comunale della biblioteca Lercari. Recentemente restaurata, è circondata da un ampio parco che costituisce il polmone verde di San Fruttuoso. La varietà di alberi, le numerose sagome colorate, costruite per abbellire il parco, e le varie specie di uccelli che volteggiano tra i rami, contrastano con numerose panchine vecchie e, in vari casi, scheggiate. La presenza di numerosi raccoglitori dei rifiuti e del personale Amiu, non impediscono la presenza di qualche cartaccia e sacchetti di plastica nei prati, oltre a tante foglie secche. Nonostante i divieti, molti cani circolano senza guinzaglio.
Il muraglione ai piedi della villa è imbrattato da vistose scritte con vernice spray. Non mancano le iniziative: dal cinema all'aperto, alla casa di cartone, che è uno spazio privo di barriere architettoniche, adatto per i bambini. Salendo al settore superiore, si gode di una bella vista panoramica sul quartiere, anche se non mancano panchine rotte e i caratteristici tavolini a fungo, i cui ripiani in marmo cominciano a essere ricoperti di scritte. La fontana centrale è purtroppo asciutta. Scendendo verso l'uscita si notano ampie zone prive di erba e il ninfeo, recentemente restaurato, è pieno di pesci e tartarughe acquatiche, ma le pareti hanno bisogno di una nuova rinfrescata di colore, dato che sono già scrostate. I sentieri, infine, sono tutti ben asfaltati ma, essendo in salita, sono poco adatti agli anziani che hanno difficoltà a camminare.
Nel cuore di Albaro (ingresso da via Albaro 38 ndr) un parco di un ettaro circonda l'ottocentesca Villa Bombrini, sede del conservatorio Niccolò Paganini. Ma i problemi non mancano, a cominciare da numerose aiuole prive di erba, cespugli secchi e la fontana asciutta da tempo che è ormai diventata un rifugio per le lucertole. Molte panchine sono vecchiotte e scheggiate e un sentiero pericoloso è interdetto solo da un sottile nastro. Varie ringhiere delle aiuole sono semidivelte e il piccolo piazzale davanti alla villa, pur con il selciato in ordine e pulito, è coronato da altre panchine vecchie e, in alcuni casi, anche rotte. Le colonne dell'ingresso principale del conservatorio andrebbero ridipinte e scarseggia l'erba ai piedi dei maestosi alberi davanti all'ingresso. Lungo il percorso si notano altre ringhiere divelte, mentre il tratto vicino al campo di basket è in stato di evidente degrado. La zona, infatti, è sterrata e incolta, con buche sull'asfalto e panchine malandate. Ulteriori angoli incolti, o senza più tappeto erboso, s'incontrano verso l'uscita.
Proseguendo il viaggio nella zona tra il colle di Carignano e la Circonvallazione a Mare, s'incontra Villa Croce, edificio ottocentesco costruito al posto di una precedente struttura del XVI secolo, che ospita il Museo d'arte contemporanea e offre ai genovesi un piccolo polmone verde, con vista su Corso Aurelio Saffi. L'ingresso di via Iacopo Ruffini 9 è in ordine, ma quello che si affaccia su corso Saffi mostra la targa spaccata e il nome della villa è illeggibile. Proseguendo verso l'interno, ci si imbatte in quelle che i residenti chiamano le grotte in pietra. «Era il nostro modo di darsi appuntamento da bambini davanti ad un riferimento preciso - spiega Stefania, residente nel quartiere - ma ora le grotte sono solo un deposito di foglie secche. Avrebbe dovuto vederle qualche decennio fa, quando sgorgava acqua potabile e c'erano anche i giochi di luce delle illuminazioni, nelle sere d'estate. Non ci vorrebbe molto a farle tornare com'erano ma, fino ad oggi, il Comune non ha preso iniziative». Il sentiero in discesa che conduce ai giochi dei bambini, peraltro nuovi e piuttosto ordinati, finisce in una strettoia da riasfaltare, mentre le panche in legno, alcune decisamente malandate, ospitano le immancabili scritte di ogni tipo. I raccoglitori dei rifiuti sono numerosi, ma non mancano rami e foglie ancora da raccogliere sui sentieri. Rispetto ad altri parchi di dimensioni maggiori, i cani hanno meno spazio di manovra e sono tenuti al guinzaglio e muniti di museruola. I sentieri, nel complesso ben asfaltati, sono circondati da aiuole con erba a tratti assente o secca. La parte più verde è sul belvedere che domina corso Aurelio Saffi, con presenza di sculture d'avanguardia, mentre il manto erboso davanti all'ingresso principale è più rado, anche per la presenza del cinema all'aperto, con conseguente viavai di spettatori.
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